La Croce Rossa prova a uscire dalla crisi accogliendo migranti: «Per ora nessun contributo. Ma garantiremo i servizi operativi»

Lipomo Un gruppo di sei o sette stranieri troveranno alloggio all’ultimo piano dello stabile. Il commissario: «Abbiamo risposto alla richiesta della Prefettura. Per ora nessun rimborso»

Un gruppo di migranti nella sede della Croce rossa. Il comitato locale ha deciso di aprire le sue porte a sei o sette migranti, uomini adulti, offrendo loro un alloggio all’ultimo piano della sede di Lipomo. Una scelta che secondo i vertici del comitato non inficia sui servizi sanitari della Croce rossa e che si aggiunge a dei nuovi trasporti sempre per i migranti stranieri da e per i grandi centri d’accoglienza.

«L’assistenza è uno dei compiti della Croce rossa – spiega il commissario straordinario Alberto Piacentini – c’è l’esigenza sul territorio di accogliere un numero crescente di migranti. Abbiamo ricevuto sollecitazioni in tal senso anche dalla Prefettura. Non andiamo ad intaccare i servizi operativi, è solo un impegno aggiuntivo».

La decisione

Un impegno riconosciuto gratuitamente? «L’accoglienza dei migranti ha alle spalle un contributo statale – dice ancora Piacentini - per il momento però non abbiamo partecipato ad un bando, non siamo un centro riconosciuto. Si tratta solo di un primo tentativo, sei persone per pochi giorni. Se poi forniremo questa assistenza in modo più strutturato e continuativo allora troveremo delle soluzioni anche per i rimborsi spese». Il nuovo servizio per il trasporto dei migranti proposto dalla Croce rossa, per esempio verso il centro regionale di Bresso, è già un servizio retribuito.

Occorre ricordare che il comitato locale di Como, Lipomo e San Fedele versa da anni in uno stato di crisi, ha un grave debito economico frutto delle gestioni precedenti. Per questo da Roma è stato inviato Piacentini, già presidente a Pavia, dove pure ospita migranti presso la sede dei soccorritori. A proposto della sede di Lipomo più volte è stata proposta in vendita, per ripianare i bilanci in rosso.

L’emergenza

«Mentre si sta analizzando con il Ministero la soluzione più idonea al di fuori degli schemi tradizionali – così ha scritto Piacentini a soci e volontari della Croce rossa di Como – quindi centri d’accoglienza speciali o accoglienza diffusa, siamo chiamati ogni giorno ad ipotizzare l’accoglienza temporanea di piccoli nuclei come famiglie o singoli migranti. Nelle prossime ore, verosimilmente, si presenterà la prima necessità concreta di ospitare sei o sette migranti, uomini, che pensiamo di alloggiare all’ultimo piano di Lipomo. Nelle prossime settimane, probabilmente, attrezzeremo lo spazio dell’autorimessa per una gestione più ordinata ed efficace e potremo quindi trasferirvi eventuali migranti ancora presenti all’ultimo piano di Lipomo». Piacentini chiede auto ai volontari per fare da mediatori, assistenti, infermieri, ma anche da autisti per trasferire i migranti in mezza Lombardia. Sul tema, si evince dalla lettera, la Croce rossa ha l’intenzione di puntare.

«Appena avremo la certezza di partire con l’organizzazione dell’area dell’autorimessa – scrive ancora il commissario straordinario - sicuramente dovremo prevedere l’assunzione di personale per il coordinamento e la gestione che dovrà comunque essere affiancato da volontari e volontarie».

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