La famiglia ucraina torna a Kiev
«Bogdan riabbraccerà il suo papà»

San Fermo Sono stati ospiti in una casa della parrocchia per un anno e mezzo. «Siamo molto grati»

«Ritorniamo in Ucraina». Una decisione sofferta, ma la famiglia di sei persone, tra cui la bisnonna di 97 anni e Bogdan, il ragazzo che ha compiuto dieci anni proprio durante l’anno e mezzo di permanenza a San Fermo, ha deciso di ritornare a casa. Partiranno oggi per un viaggio di oltre 2000 chilometri che li porterà a Kiev. «Nel giorno dell’Assunta mi hanno consegnato la lettera che ho condiviso con la comunità perché l’accoglienza che è stata data a questa famiglia è frutto dell’aiuto della parrocchia, del Comune e delle associazioni – dice don Luca Giansante, parroco di San Fermo – ho letto nelle loro parole la gratitudine ed il desiderio profondo di ricominciare. Sono stati accolti, sono stati contenti, lo sono di restare qui, ma la lontananza dai padri e mariti e dalla loro patria è fonte di una comprensibile sofferenza».La famiglia ha abitato nella casa di proprietà della parrocchia, arrivò a San Fermo a metà marzo 2022, un paio di settimane dopo l’inizio dell’invasione della Russia e della guerra.«La guerra può continuare molto tempo – scrive la famiglia – ed è difficile per noi vivere separati».

Partiranno tutti insieme, come sono arrivati: Bogdan, il ragazzino che ha frequentato a San Fermo la quarta elementare, lui riabbraccerà il papà a Kiev e non più a Zaporozhye, da dove proveniva la famiglia, città in cui è ancora troppo pericoloso tornare. Bogdan riprenderà la scuola in Ucraina a inizio settembre, parla benissimo inglese, oltre il cinese, l’ucraino ed il russo. Con Bogdan la sua mamma, sua zia, i suoi nonni e la bisnonna di 97 anni. La nonnina nel periodo passato a San Fermo si dovette curare per aver rotto il femore, è stata assistita al Sant’Anna e poi il periodo di riabilitazione, ora affronterà un viaggio di oltre 2 mila chilometri per ritornare a casa.

«Siamo molto grati alla Parrocchia, al Comune, alla Caritas, alla Croce Rossa, alla scuola – scrivono salutando tutti perché partiranno stamane all’alba – speriamo con tanta fiducia che tutto vada bene». Bogdan in questi mesi ha partecipato molto alle attività scolastiche e al Grest, si è fatto tanti amici, ma non vede il suo papà da marzo e attende la sua prossima licenza dalle attività di soldato. La mamma di Bogdan e sua zia dovranno ricominciare da capo con il lavoro, perso durante i mesi di lontananza. I nonni non torneranno nella loro casa, troppo pericolosa la zona di Zaporozhye dove i razzi dei russi colpiscono ogni giorno le case. A gennaio quando il vescovo di Como, cardinal Oscar Cantoni, andò in visita alla parrocchia di San Fermo, poi pranzò con la famiglia ucraina, un bel ricordo che insieme ad altri la famiglia porterà con sé rientrando.«Si è creata un’amicizia ed un legame molto bello con questa famiglia – dice il sindaco Pierluigi Mascetti – loro sanno che a San Fermo troveranno sempre questa amicizia e l’aiuto che dovesse occorrergli. Speriamo tutti che questa guerra possa trovare una fine, le notizie non sono incoraggianti, ma la speranza ci sostiene sempre».

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