
Cronaca / Como cintura
Venerdì 10 Ottobre 2025
Le suore via dopo 80 anni
Villa Fulvia, fine di un’epoca
Lipomo Le Guanelliane si erano insediate prima della seconda guerra Negli anni ’70 l’apertura della casa di riposo. La proprietà e in vendita
Lipomo
Dopo tanti anni di servizio umile e generoso, le quattro suore guanelliane rimaste a Lipomo: la superiora suor Anna Studioso, suor Elisa Rain Raiuan di origini coreane, suor Bruna Brenz Berca e suor Enrica Della Torre, per sopraggiunti limiti di età hanno lasciato villa Fulvia di Lipomo per raggiungere ciascuna altre destinazioni nelle rispettive case della congregazione.
A loro, durante la messa di congedo, il grazie della comunità e l’augurio di servire ancora gli anziani e gli ammalati con la preghiera, la vicinanza, i racconti di una vita spesa per gli altri.
«Ho fatto un’esperienza molto positiva in tutti questi anni passati a Lipomo – ha commentato la superiora suor Anna. Siamo state sempre bene accolte da tutti. Abbiamo anche avuti diversi operatori volontari che ci hanno affiancate nel lavoro quotidiano. Siamo state sempre molto disponibili con il comune, le associazioni e la popolazione e posso testimoniare che Villa Fulvia non ha mai chiuso le porte a nessuno».
La storia
Nei primi anni ’40, sul finire della seconda guerra mondiale, le suore guanelliane acquistarono dalla nobile famiglia De Herra, la villa Fulvia assieme ad un grande appezzamento di terreno denominato “Tiran” dove fu costruita una cascina e vennero impiantate varie coltivazioni per il loro sostentamento. Nella struttura nobiliare le suore, in sintonia con il loro fondatore don Luigi Guanella, aprirono nel 1946 un noviziato accogliendo una cinquantina di giovanissime aspiranti suore provenienti da tutto il mondo.
Accanto alla villa venne anche costruita un’ampia chiesa che è stata più volte utilizzata anche dalla parrocchia per celebrazioni particolari prima della costruzione della chiesa dello Spirito Santo, realizzata proprio su una parte di quel terreno agricolo, donato alla parrocchia.
La restante parte di campo venne venduta al Comune che di recente ha fatto predisporre un progetto ad hoc per il suo utilizzo da parte della cittadinanza che non è stato ancora realizzato.
Le suore, nei primi anni ’70, quando hanno visto che le vocazioni diventavano sempre più scarse, aprirono una casa di riposo, poi divenuta Rsa, per ospitare persone anziane e malate. Inizialmente accoglieva solamente donne, prioritariamente lipomesi, poi di recente, dopo la costruzione di un nuovo padiglione, vista la grande richiesta, sono stati accolti anche uomini.
In attesa delle nuova proprietà
Adesso la Rsa Villa Fulvia, senza la gestione delle suore e in attesa del passaggio definitivo alla nuova proprietà, verrà gestita in continuità dalla cooperativa San Giuseppe presieduta da Patrizio Tambini che da diversi anni si occupa della gestione di strutture e progetti finalizzati a rispondere ai bisogni delle persone che vivono in condizioni di non autosufficienza.
La cooperativa, subentrata alle suore guanelliane nella gestione di Villa Fulvia, amministra altre due Rsa: l’istituto Giuseppine di Como, dove sono presenti anche le suore, e l’istituto Galetti di Arosio.
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