
L’ennesima strage di pecore da parte dei lupi: «Non le porterò più in alpeggio»
Sormano, le parole amare di Davide Cagliani che ha già perso 35 capi
Giovanni Cristiani
Hanno il sapore di una resa le parole di Davide Cagliani, pastore di Oggiono che da anni porta il suo gregge fino agli alpeggi del Piano del Tivano. A Ferragosto il suo gregge è stato ridotto nuovamente e pesantemente di numero. Attualmente su 700 animali portati a Sormano ne sono scomparsi circa 35.
Con i suoi 700 capi – in gran parte pecore – Cagliani è l’ultimo allevatore rimasto con un numero di animali tanto importante a praticare una lunga transumanza da Oggiono a Sormano. Una tradizione del Triangolo Lariano. Ogni estate, con il passaggio del gregge attraverso Asso, Canzo e Sormano, il territorio ritrovava un segno di continuità con il passato. Quest’anno, però, il cammino rischia di trasformarsi in un addio: lo stesso Cagliani spiega: «Così non posso andare avanti, il prossimo anno porto solo qualche asino in alpeggio. Cresceranno erba e rovi, poi magari capiranno l’importanza del nostro lavoro».
I lupi, ormai stabilmente insediati tra le montagne lariane, hanno reso all’allevatore la vita complessa. Gli attacchi si ripetono con cadenza regolare e non riesce più a proteggere i suoi animali nonostante le recinzioni, la sorveglianza e gli accorgimenti adottati. Solo nei primi dieci giorni di permanenza in alpeggio, Cagliani aveva già contato sei capi sbranati e non sapeva quantificare con precisione quanti altri animali fossero dispersi, nascosti nei boschi dopo gli assalti notturni.
La difficoltà non è solo affettiva ed emotiva, legata al vedere morire pecore e capre che ha allevato fin dalla nascita, ma anche economica e burocratica. Le pratiche per certificare la predazione, lo smaltimento delle carcasse e i rimborsi parziali – 120 euro a fronte di una spesa viva di 80 solo per l’eliminazione dei resti – rendono la situazione insostenibile. «Non ha senso – ha denunciato più volte –: oltre al danno c’è la beffa».
A questa situazione, già critica, si sono aggiunti nuovi episodi che hanno ulteriormente aggravato il bilancio dell’estate. «Sono nuovamente stato oggetto, con il mio gregge, degli attacchi dei lupi: in pratica ho 5 pecore morte, 2 becchi e 3-4 capretti negli ultimi giorni. In totale si parla di 35 capi, tra dispersi e morti, in un gregge di 700 animali».
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