Mogol e il suo “canto libero”: «Nato nei boschi di Anzano»

Il grande autore domenica sarà al Mulino a distanza di 50 anni. E in un video di invito rivela l’origine della celebre canzone di Lucio Battisti

Anzano del Parco

«Boschi abbandonati e perciò sopravvissuti vergini si aprono, ci abbracciano». Queste celeberrime parole de “Il mio canto libero” di Mogol e Lucio Battisti sono nate proprio ad Anzano del Parco: quei boschi ancora vergini sono quelli che costeggiano il paese e il parco di Villa Carcano.

A rivelarlo è lo stesso grande autore e maestro, Mogol, che domenica pomeriggio, dopo 50 anni, sarà in paese, al Mulino, dove negli anni Settanta scrisse anche questi magnifici versi immortali.

Con un video di saluto, Mogol invita a partecipare all’evento, che si terrà domenica 14 settembre, alle 16.30, e rivela quello che forse in pochi sapevano. Quella canzone immortale e senza tempo ha avuto la sua culla di nascita proprio ad Anzano: «E’ un vero piacere per me ritornare ad Anzano del Parco – commenta il maestro – Io ho vissuto nel mulino abbandonato un periodo della mia vita, che poi è diventato la canzone “Il mio canto libero”: boschi abbandonati e perciò sopravvissuti vergini. Stavo parlando proprio di Anzano del Parco. E’un vero piacere ritornare e rivedervi tutti».

La canzone uscì nel novembre del 1972 e tuttora rimane un evergreen che non conosce tempi, età o luoghi. Domenica sarà un pomeriggio di fine estate per riassaporare la magia eterna e intramontabile delle canzoni e dei versi di Lucio Battisti e Mogol. Forse, soprattutto i neofiti e i più giovani, non sanno che nei primi anni Settanta, uno degli studi e dei luoghi dove nasceva la poesia e la musica del duo che ha segnato profondamente la storia culturale e musicale italiana, era il mulino di Anzano. Domenica, dalle 16.30 saranno presenti il maestro Mogol e il cantautore Gianmarco Carroccia. Titolo dell’evento: “Emozioni Acoustic. Viaggio tra le canzoni di Battisti e Mogol”. L’evento, organizzato da “L’isola della musica”, col patrocinio dell’amministrazione comunale di Anzano e il sostegno della Bcc Brianza e Laghi, porterà alla ribalta uno degli angoli ancora incantati della Brianza, che è stata la culla di due geni del panorama culturale e musicale italiano.

Fino al 1976 il mulino di Anzano del Parco fu qualcosa di speciale, di unico, dove gli artisti non solo registravano, ma ci vivevano per il tempo necessario. Un modo nuovo di creare musica, mangiando insieme, vivendo insieme immersi nella natura rigogliosa.

Nacquero così alcuni capolavori di Battisti e Mogol, ma anche di altri artisti che incidevano per la Numero Uno. Poi nel 1976 un’alluvione mise fine a quel sogno. Da 45 anni l’area verde del mulino è proprietà privata e per la prima volte apre le sue porte e i suoi spazi per ospitare un concerto che ha già il sapore dell’evento unico.

Carroccia e i suoi musicisti, insieme a Mogol, daranno vita a un appuntamento speciale e per certi versi di irripetibile. Ascoltare la canzoni di Battisti-Mogol nel prato del mulino di Anzano, con Mogol che le racconta, sarà qualcosa di unico. Per partecipare è necessario il biglietto, che si trova su Vivaticket.

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