Palestra di via Giulini: «Basket escluso, valutiamo il ricorso»

La protesta Contestati i nuovi criteri decisi dal Comune, struttura alla pallavolo. Per gli altri solo dalle 8 alle 14. La Comense: «I ragazzi sono a scuola. E nessuna alternativa»

Il bando per l’assegnazione della palestra “Liliana Ronchetti” di via Giulini ancora non c’è, ma la delibera con l’indirizzo dato dalla giunta sta facendo discutere e si parla già di possibili ricorsi al Tar. Il motivo? Nella delibera approvata martedì dall’esecutivo comunale viene messo nero su bianco, tra i criteri che dovranno essere inseriti nella procedura ad evidenza pubblica, che la palestra andrà destinata «a società sportive che garantiscano la partecipazione a campionato di livello nazionale di pallavolo, che includano tutte le categorie previste dalla Federazione pallavolo» oltre all’«utilizzo dell’impianto tutti i giorni infrasettimanali dalle 8 alle 14 per sport diversi dalla pallavolo».

«Due anni senza bando»

Ad alzare la voce ora è il basket, che si ritrova senza spazi e senza la possibilità di poter chiedere la concessione dei locali di via Giulini. «La Ronchetti – interviene Guido Corti, presidente della Polisportiva Comense – visto che non c’è più il Palasampietro è l’unica palestra omologata per giocare un campionato di pallacanestro federale. Nella delibera di giunta c’è scritto che verrà data a chi fa un campionato nazionale di pallavolo, ma oggi c’è una sola società in città a farlo. Mi chiedo: se dovesse retrocedere una volta aggiudicataria cosa succederebbe?».

Poi aggiunge: «Appena uscirà il bando valuteremo se fare ricorso al Tar perché questi criteri creano pregiudizio al basket, si mette in atto una disparità tra le società sportive quando il sindaco aveva sempre detto che non ci sono figli e figliastri mentre in questo modo crea una grave discriminazione. Tra l’altro hanno scritto che la palestra è utilizzabile dagli altri sport dalle 8 alle 14, ma mi devono spiegare chi ci va perché i ragazzi sono a scuola».

Corti chiarisce che la sua non è una crociata contro la pallavolo: «Io non ho niente contro la pallavolo, ma sono due anni che utilizzano la palestra senza bando e non tutti i giorni. Mi chiedo perché non si possa trovare un compromesso coinvolgendo anche le altre società sportive. Quelle che fanno basket sono costrette oggi ad andare in altri Comuni». Molto perplesso e pronto, se sarà il caso, a rivolgersi ai giudici amministrativi, anche Luciano Mastrapasqua, presidente dell’Us Basket Como 1956: «La palestra di via Giulini è sorta in onore delle sorelle Ronchetti, giocatrici di basket. Noi ci siamo stati per oltre 25 anni, abbiamo sempre pagato regolarmente le rate e diviso gli spazi con altre società. Ora non capisco perché un’unica società debba usufruire di tutto lo spazio e tutti gli altri siano costretti a peregrinare in altri Comuni».

«Questa è una discriminazione»

Poi precisa: «Noi siamo una delle società più vecchie essendo nata nel 1956 e siamo stati riconosciuti come società storica. Adesso giochiamo a Fino Mornasco e per questa situazione di precarietà degli spazi siamo anche retrocessi perché senza palestre alcune giocatrici se ne sono andate. A Como l’unica omologata è quella di via Giulini e con questa decisione della giunta siamo di fronte a una discriminazione. Sono già due anni che lo spazio è solo per la pallavolo. Valuteremo i documenti e vedremo se fare ricorso al Tar, ma davvero è incomprensibile il motivo per cui non si possa trovare una soluzione in grado di far allenare e giocare sia il basket che la pallavolo».

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