Spiava le vicine dalla serratura. Arrestato lo stalker del condominio

Casnate con Bernate Quattro le denunce delle vittime, tutte donne, per gli appostamenti dell’uomo sui pianerottoli

Casnate con Bernate

E’ accusato, e per questo motivo è finito in carcere al Bassone, di aver spiato le vicine di casa guardando dal buco della serratura delle loro porte di ingresso, e poi anche dallo spioncino. Atti che – secondo quanto è stato possibile ricostruire – proseguivano da tempo, forse anche da anni, anche se poi le quattro denunce raccolte risalgono solo agli ultimi mesi. Molestie che si concludevano con appostamenti sui pianerottoli, e con atti di autoerotismo che lo stesso indagato praticava nelle parti comuni del condominio, spesso proprio nelle vicinanze delle porte delle donne messe nel mirino.

La procura di Como, al termine di una indagine coordinata dal pubblico ministero Antonia Pavan e condotta dai carabinieri di Fino Mornasco, ha chiesto e ottenuto al giudice delle indagini preliminari Walter Lietti la custodia cautelare in carcere per il sospettato, 56 anni, che ora avrà modo di poter fornire la propria versione dei fatti. L’uomo, che abita a Casnate con Bernate, sarà assistito dagli avvocati Anna Viganò e Davide Carughi.

L’accusa è quella di stalking condominiale, attività che secondo l’accusa furono portate avanti con «sfrontatezza e disinvoltura», nonostante in passato lo stesso indagato fosse già finito al centro di una segnalazione – nell’ambito di altri condomini di Casnate con Bernate – dopo essere stato sorpreso da cittadini a spiare dal buco della serratura delle case.

Un esposto che evidentemente non aveva modificato le condotte che sarebbero proseguite anche ai danni di quattro vicine di casa, che si erano trovate ad essere spiate dal cinquantaseienne. Le accuse abbracciano un periodo che va dal mese di novembre del 2024, fino al luglio di quest’anno.

Le vittime – spaventate e insospettite da quel vicino che si erano trovare anche di fronte sul pianerottolo in comportamenti ambigui – avevano così deciso, in almeno due casi, di piazzare delle telecamere che avevano ripreso quello che accadeva, ovvero l’uomo che si avvicinava e spiava all’interno delle abitazioni, sia dalla serratura sia dallo spioncino, compiendo poi anche atti sessuali. Video anche questi che sono poi stati consegnati nelle mani dei carabinieri e che sono poi confluiti nel fascicolo della Procura.

Il sospetto, oltre alle quattro vittime che hanno poi deciso di denunciare l’indagato, è che altre donne dello stesso condominio fossero oggetto di queste morbose attenzioni. Alcune di loro avevano anche cambiato le proprie abitudini, andando a vivere dai genitori oppure da amici, ed in alcuni casi – per chi era rimasta – rincasando in orari non notturni per evitare spiacevoli incontri.

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