«Variante, lentezza inaccettabile»: Guerra chiama ancora il ministro

Tremezzina, il sindaco rilancia sulla necessità di accelerare i lavori a rilento ormai da mesi

Marco Palumbo

Il destino della Variante della Tremezzina e il tanto (troppo) traffico lungo la Regina hanno viaggiato anche ieri di pari passo, in una mattinata che ha riservato l’ennesimo colpo di scena - con annesso e prolungato “tappo” alla viabilità - rappresentato da un autotreno che scendeva da Lenno verso Ossuccio, provvidenzialmente fermato dalla polizia locale di Tremezzina con tanto di inversione a “U” all’altezza del bivio tra la Regina, via Silvio Pellico e via Diaz a Lenno.

Ieri a margine della presentazione dell’Accordo quadro tra la Camera di Commercio di Como-Lecco e il Fai, finalizzato alla valorizzazione culturale ed allo sviluppo sostenibile del Lario, il sindaco di Tremezzina (e presidente dell’Anci Lombardia) Mario Guerra è tornato a parlare sia di Regina che di variante.

Quanto alla tormentata statale Regina ed al rispetto dell’ordinanza Anas inerente il senso unico per i bus turistici e il divieto diurno per i mezzi pesanti sopra gli 11 metri il primo cittadino ha insistito sulla necessità - già evidenziata domenica al nostro giornale dal comandante della polizia locale Massimo Castelli - di istituire un presidio fisso delle forze di polizia a Laglio (per i mezzi diretti verso le strettoie tra Colonno e Ossuccio) e Griante-Cadenabbia (per quelli in “discesa” verso la Tremezzina). «E’ lì che vanno fermati i mezzi che bypassano l’ordinanza, in modo tale da evitare che entrino nelle strettoie. L’autotreno che questa mattina (ieri, ndr.) la nostra polizia locale ha fermato ed a cui è stata fatta invertire la marcia ha comunque paralizzato a lungo la viabilità, con ripercussioni inevitabili in termini di code e tempi d’attesa».

Quanto alla Variante della Tremezzina, il sindaco e presidente di Anci Lombardia è tornato a chiedere «un input politico forte che possa sbloccare questa situazione di impasse». «Per questo, la soluzione che ho proposto è quella di un Tavolo a Roma con il ministro delle Infrastrutture - la chiosa del primo cittadino -. Questa lentezza nell’esecuzione delle opere è inaccettabile. Le risorse economiche, come confermato dallo stesso ministro, ci sono. Serve che Anas e impresa chiudano l’accordo per far ripartire di slancio i lavori. Sono due anni che i lavori della Variante vanno a rilento».

La vicenda - lo ricordiamo - è nelle mani del Collegio Consultivo Tecnico, che dovrebbe dar corso alla seconda determina entro fine giugno. La questione in essere tra Anas e impresa è soprattutto economica. E’ chiaro che ormai si ragiona su una ripresa - qualora le parti trovassero un accordo - da settembre. Anche perché ripartire ora di slancio significherebbe moltiplicare i camion di cantiere già oggi in transito dentro le strettoie. Camion che, sulla carta, dovrebbero viaggiare preferibilmente di notte.

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