Iozzia, la regina di New York. «Peccato per la parte finale»

Atletica A 50 anni la comasca è stata la prima italiana èlite nella maratona: «Fino al trentesimo chilometro era proiettata a 2 ore e 36, poi sono calata»

Il sogno di Ivana Iozzia si è realizzato. L’atleta di Lurate Caccivio è tornata a New York dove tutto era iniziato nel lontano anno 2000, quasi per caso, per la maratona.

Domenica scorsa però la campionessa comasca, ha fatto una gara vera, tant’è che il suo è stato il quattordicesimo tempo (inizialmente era stato assegnato il tredicesimo, poi corretto), il migliore tra le èlite, superando diverse avversarie che erano nella lista delle professioniste.

Anche il tempo di 2.41’16” messo a referto è stato interessante, visto che è la miglior prestazione per la portacolori della Corradini Rubiera. Ottenuta, val la pena di sottolinearlo, anche facendo un affronto alla cavalleria, all’età di cinquant’anni, compiuti il 18 febbraio scorso.

«Sono molto contenta – il commento di Iozzia -. Sapevo di avere nelle gambe un tempo sotto le due ore e quaranta, ma c’era solo c’era l’incognita New York. Questa infatti non è una maratona, come le altre e soprattutto non è facile».

Il cronometro è stato leggermente al di sopra delle aspettative. «Fino al trentesimo chilometro ero ancora proiettata addirittura verso le 2 ore e 36 minuti - aggiunge la luratese -. Poi però sono calata negli ultimi dodici chilometri:un po’ per stanchezza, un po’ perché la gara è decisamente più tosta nella seconda parte».

Da segnalare, oltre all’ottima posizione in classifica, anche il primo posto tra le italiane. Un’altra soddisfazione. Ma oltre all’aspetto agonistico, la comasca si è “goduta” la gara dal primo all’ultimo metro. Come si era ripromessa, anche perché era il suo regalo per l’importante compleanno celebrato ad inizio anno.

Nel 2000 era stato il battesimo agonistico, nel 2001 a rovinare il tutto, la cupa atmosfera a poche settimane dall’attentato alle Torri Gemelle, domenica invece c’era solo la gara.

Iozzia nella Grande Mela ha portato anche un pezzo del territorio luratese. «Grazie anche alla sindaca di Lurate Caccivio, Anna Gargano e al consigliere Antonino Spoto, che mi hanno fornito i contatti, mi hanno sostenuto diversi sponsor, che hanno creduto nella mia impresa», spiega.

L’elenco è lungo e per non rischiare di dimenticarne qualcuno, il ringraziamento è collettivo.

Anche se una piccola eccezione va fatta per la sorella gemella Sonia, che da sempre è la prima tifosa.

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