Del Pero all’ottava sinfonia. «Vado avanti finché riesco»

Ennesima stagione in A per la canturina: è a San Martino di Lupari. «Ho tenuto le porte aperte d’estate, ma la prima opzione era rimanere qui»

BASKET

È un’estate controversa per la pallacanestro femminile italiana. Da una parte la storica medaglia di bronzo vinta dall’Italia all’Europeo dopo trent’anni. Dall’altra il campionato di serie A1 ridotto a sole undici squadre.

In mezzo però ci sta Beatrice Del Pero che, con il raduno di oggi a San Martino di Lupari, inizia la sua ottava stagione di fila nella massima serie. La 26enne di Cantù è stata confermata per il secondo anno nella formazione padovana.

«A fine campionato ho tenuto aperte tutte le porte, ma la prima opzione era quella di rimanere a San Martino – afferma Del Pero -. Così quando l’allenatore e la società hanno detto che volevano tenermi, non ho avuto dubbi. Devo anche dire che purtroppo in Italia le squadre che fanno un campionato competitivo sono giusto cinque o sei: per cui, visto il nostro quinto posto dell’anno passato, non vedevo il motivo di cambiare».

«Mai andate nel panico»

Siete state una sorpresa. «Eravamo partite malissimo perché l’organico era nuovo. Ma non siamo andate nel panico, abbiamo continuato a lavorare bene, e così abbiamo disputato un grande girone di ritorno».

Quest’anno ? « È rimasto più di metà gruppo e questo aiuta. So come lavora l’allenatore Piazza e non ho dubbi che le intenzioni siano quelle di ripeterci».

Il terzo posto all’Europeo può rilanciare il movimento ? «Speriamo che sia un punto d’inizio: più vinci e più hai autostima in quello che fai. Però adesso bisogna trasportare i successi della Nazionale ai club, costruendo un percorso e senza fare dei passi indietro».

Intanto il campionato soffre. «In Italia mancano le risorse economiche anche solo per coprire le spese. Inoltre il livello generale del campionato, oltretutto dispari, è più basso rispetto a Francia e Spagna. Alcune partite contro Schio e Venezia diventano quasi degli allenamenti».

Quante medaglie

Hai vinto quattro medaglie con le Nazionali giovanili: oro europeo Under 20, argento mondiale Under 17, bronzo europeo Under 16, e bronzo nel 3 contro 3 ai Giochi del Mediterraneo. Quale la più bella ? «Sicuramente quella con l’Under 20, perché è la categoria che più si avvicina al livello professionistico e dove ti senti più pronta - sottolinea la guardia di scuola Costa Masnaga -. Poi l’argento mondiale non è da tutti, ma sei ancora piccola e ti porti dietro la medaglia in sé più che il percorso».

Hai giocato in piazze importanti come Schio (vincendo uno scudetto e una Coppa Italia) e Virtus Bologna. Il futuro? «Giocare a pallacanestro fino a quando riesco. So che a un certo punto il basket finisce ma, nonostante abbia studiato (è laureata in Scienze dell’Esercizio Fisico per il Benessere e la Salute, nda.), è la cosa che mi piace di più. Semmai per i prossimi anni c’è la volontà di fare un’esperienza all’estero da straniera, come parte della mia carriera».

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