Agrigento all’orizzonte: «Stimoli? No, siamo già in debito con la piazza»

Basket A2 Coach Cagnardi in vista della sfida di domani: «Dopo due ko di fila in casa non servono motivazioni. Negli allenamenti ho visto in grande ripresa Cesana»

Arriva Agrigento e, per Cantù, le motivazioni non possono e non devono mancare. Motivazioni che vanno ben al di là dal dover “vendicare” quel clamoroso -18 subìto all’andata. «Non abbiamo bisogno di motivazioni – ammette coach Devis Cagnardi -, certamente non dopo due ko di seguito in casa: siamo in debito verso la piazza. E ogni partita ora è importante. Ci sono in palio due punti in ottica qualificazione alla Final Four ma attenzione: aver perso in casa loro dimostra quanto ogni partita sia molto difficile».

«Moraschini, calo fisiologico»

La vittoria a Torino è stata certamente una bella medicina, non solo per i punti conquistati e per aver staccato una diretta concorrente, ma anche per il gioco espresso: «Li considero due punti “più” pesanti perché ottenuti contro una diretta concorrente. Due punti che ci danno fiducia e consapevolezza della nostra forza. Ma ora c’è da percorrere un cammino: dobbiamo fare attenzione a non avere cali di concentrazione, che pure in passato ci sono stati». Non è passata inosservata la buona resa della difesa canturina: «Anche in altre partite c’era stata, ma quando non c’è continuità, significa che la squadra non è ancora ben calibrata su questo fattore. Potersi allenare al completo dà una dimensione di concentrazione e di fisicità di alto livello. Sicuramente serve una mentalità per cui la costanza difensiva sia importante. Ora la squadra è come l’abbiamo immaginata e magari si può spendere qualche fallo in più o avere un’intensità diversa. Speriamo che la partita di Torino abbia segnato un piccolo punto di svolta in questo senso».

La settimana di preparazione è stata certosina, anche con allenamenti mattutini per abituare corpo e testa a una partita a mezzogiorno come quella che Cantù è chiamata a giocare domani contro Agrigento. E, ancora una volta (nel caso specifico, è quasi una notizia), con la squadra al completo: «Abbiamo dovuto gestire Burns, ma è sempre stato con la squadra. Inoltre, ho visto in grande ripresa Cesana, così come stiamo lavorando per il rientro a pieni giri di Moraschini che ha accusato un fisiologico, e prevedibile, calo fisico dopo il ritorno all’attività».

«Non possiamo temere nessuno»

Una situazione che dovrebbe permettere a coach Cagnardi di sfruttare appieno le rotazioni, ma non per la necessità di provare alcune situazioni: «Non possiamo fare esperimenti, perché c’è bisogno di essere efficaci nella gara e questo è ben chiaro nella testa dei giocatori. Cesana? Sta lavorando bene, se entrerà in campo è per la qualità del lavoro settimanale, non per l’esigenza di fare un esperimento o per testarlo. Tutti devono essere pronti, chi per 5 e chi per 30 minuti, a dare il proprio contributo».

Rush finale, previsioni? «Non possiamo temere nessuno, abbiamo due partite in casa contro due che sono dietro e che ci hanno battuto. Ma sono squadre che hanno qualcosa in meno di noi. Agrigento è insidiosa anche per il cambio di allenatore, Casale anche per la sua classifica, mentre Rieti sarà diversa: la considero una squadra a ridosso delle prime».

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