
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Sabato 14 Giugno 2025
Baldi Rossi alza la Coppa e il palazzo esplode
Colore Pianti, tanti. Sorrisi, infiniti. Cantù torna in serie A dopo quattro anni, sospinta al piano superiore dai suoi tifosi
Cantù
Pianti, tanti. Sorrisi, infiniti. Cantù torna in serie A dopo quattro anni, sospinta al piano superiore dai suoi tifosi, da un pubblico che ci ha creduto sempre. E che ha atteso per quattro lunghissimi anni questo momento. Lo striscione, dopo la certezza matematica: «Una grande realtà è tornata in serie A».
Ceralacca con capitan Baldi Rossi, sulle spalle di Possamai, a tagliare la retina del canestro. Nessuno svegli Cantù, è tutto troppo bello e grande. E che esplosione di cuori al PalaFitLine alla consegna della coppa per la promozione nelle mani di capitan Baldi Rossi, da parte del presidente Lnp, Francesco Maiorama… Tre, due, uno, trofeo al cielo. Tripudio. Fontane, coriandoli bianchi e blù, We are the campions e giro dio campo.
Cantu è in serie A, una liberazione dopo tanti tentativi a vuoto. E, che soddisfazione anche la coppa di Mvp della finale, consegnata a Grant Basile, miglior marcatore della serata. E – con doppietta serie A-serie A2 nel giro di dodici mesi – premio a Nicola Brienza come miglior allenatore.
Insomma, un pienone di trofei, riconoscimenti. Cantù, che doppietta: Coppa Italia a marzo, promozione a giugno. Era nell’aria, certo. Ma, anche stavolta, è stata dura. E Cantù ha vinto di rincorsa, specialità di questo fine stagione, contro una Rimini rocciosa.
Gente in attesa ai cancelli, come fosse un concerto rock, ben prima dell’apertura dei cancelli. Ma la musica non l’avrebbero suonata i Led Zeppelin, ma McGee e tutti gli altri. I primi segnali dalla curva alle 20.06. Battimani e cori, primi fischi all’ingresso di Rimini per gli ultimi scampoli di riscaldamento. Il primo bersaglio degli Eagles? Gora Camara, il giocatore di Rimini che più ha innervosito la tifoseria nelle prime due gare. Alla fine, anche per lui, saranno solo applausi.
Che colpo d’occhio al PalaFitLine, come mai quest’anno: 6.102 presenti sugli spalti: record (6.297) vicino ma non superato.
Lati lunghi e cornicioni in bianco, lati corti in blu. Gli ordini di scuderia sono stati rispettati alla grande. Parterre stracolmo, tra sportivi, politici, sponsor e compagnia. In pochi metri, il sindaco di Cantù Alice Galbiati, la consigliera comunale di Como Barbara Minghetti. Sparsi qua e là l’ex enfant prodige Awudu Abass, il jolly del Como Alessio Iovine.
«Come nessuno, voi siete come nessuno»: è l’accoglienza riservata ai cento impavidi tifosi riminesi. Presentazione all’americana, inno di Mameli e copricurva srotolato nel settore Eagles, in uno sventolio di bandierine blu e verdi regalate dallo sponsor Acqua S.Bernardo a tutti i tifosi.
La temperatura è al limite del sopportabile, l’house organ “Biancoblu” è diventato per tutti un ventaglio. In campo, le scintille Camara-Okeke galvanizzano un pubblico sovraeccitato di suo.
Partita sporchissima, punto a punto, sempre sul filo dell’equilibrio. L’inerzia non cambia fino al quarto quarto. Con il capitano Baldi Rossi che chiama tutto il palazzo con la sua prima tripla.
Il picco di decibel? Se la giocano la stoppata di Basile su Simioni, e il gioco da tre punti del capitano, la tripla del +7 di Basile.
È fatta: bandiere in spalla, sciarpe al collo, controesodo: tutti a Cantù, per una notte di festeggiamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA