Bortolani: «Cantù è la piazza giusta per “ricominciare”»

La guardia Giordano Bortolani è il primo tassello della nuova squadra, chiamata ad affrontare il primo campionato di A dopo quattro di A2. Arriva dall’Olimpia Milano, alla scadenza del contratto, e si è legato al club brianzolo per un anno con opzione per la stagione successiva.

Parliamo di un talento vero, nel giro della Nazionale, che a Milano con Ettore Messina non ha avuto vita facile nelle ultime due stagioni. Ma ora ha voltato pagina. E ricomincia da Cantù. «Quello che ho detto nel comunicato - racconta a “La Provincia” - dice già molto. Quando avevo deciso di andare via da Milano, ho pensato che avrei voluto giocare in una piazza di questo tipo. Il fatto di aver firmato a Cantù riassume esattamente questi valori».

Potrà finalmente tornare a giocare con continuità in una delle acerrime nemiche di Milano: «Credo sia importante giocare per una società e in una città in cui basket è sulla bocca di tutti. Sono cresciuto a Milano, so bene la rivalità che c’è, per averla vissuta a livello giovanile. Da grande, ho affrontato Cantù solo una volta, quando ero a Brescia, nell’anno del Covid».

Dalla panchina a un ruolo da protagonista che gli è stato prospettato a Cantù: «L’idea è di giocare tanto, ovviamente dovrò essere io a dimostrare di poterlo fare. Tra una cosa e l’altra è da tre stagioni che faccio registrare poche presenze e che ci sono troppi alti e bassi. Questa è la piazza giusta per “ricominciare”.

Con quali obiettivi di squadra? «Cantù deve centrare la salvezza, confermarsi in serie A è la cosa più importante. Ma penso e mi auguro che si possa fare un cammino simile a tante neopromosse degli ultimi anni, tipo Trapani, Trieste o Pistoia. Cantù si merita un impatto importante».

In Nazionale ha conosciuto Grant Basile: «È un ottimo giocatore, che vale la serie A, mi auguro che lo possa dimostrare. Abbiamo fatto amicizia, ci siamo anche visti fuori dal campo»