Brienza: «Grandi chance di vincere»

Basket Il coach appare fiducioso alla vigilia della serie di finale che vedrà Cantù affrontare Rimini: «A casa loro con la consapevolezza che, se avremo la testa ben collegata, ce la giocheremo serenamente»

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«Siamo all’ultima salita del Mortirolo: a fianco abbiamo Indurain e noi siamo Pantani: speriamo di far girare il cappellino come faceva il “Pirata”, partire e arrivare dove dobbiamo arrivare».

E via con la metafora ciclistica che racchiude alla grande il pensiero e le sensazioni a poche ore - la sfida è domani alle 20.15 al PalaFlaminio - dalla prima gara della finale playoff di A2 tra Rimini e Cantù.

La finale come il Mortirolo per uno scalatore, il traguardo è la serie A2.

E coach Nicola Brienza non poteva pensarla meglio, nel presentare la grande sfida contro i romagnoli.

«Noi a posto di fisico e di mente»

«È la summa di tutto il lavoro e del percorso di dieci mesi. C’è grande attesa, c’è grande voglia, c’è grande mentalità positiva. Per assurdo, questi dieci giorni che separano dalla semifinale vinta a Rieti e gara 1 di finale sono pure troppi, per la voglia che tutti abbiamo di cimentarci in quello che sarà l’ultimo step della stagione».

Brienza non è un veterano, ma di certo non è un pivellino. E una finale playoff l’ha già vinta con Pistoia: «Allora fortunatamente andò bene, ma non c’è un solo modo per vincere. La mia esperienza personale dice che ci sono tanti fattori importanti, soprattutto la capacità di reagire sia alle cose positive, per portarle avanti, sia alle difficoltà, come successo a Rieti».

Cosa lasciano le prime due serie contro Fortitudo e Rieti? «La convinzione che quando siamo allacciati, ben concentrati e attenti, la squadra abbia grande presenza. In Coppa Italia e in queste prime partite di playoff c’è sempre stata. In finale porteremo questa convinzione: mentalmente e fisicamente siamo a posto e abbiamo grandi possibilità di competere e vincere».

Non mancheranno pericoli molto ben identificati: «Rimini è una squadra con giocatori di grande qualità ed esperienza in A2. Penso a Johnson, sempre protagonista, a Tommasini, che è come un americano aggiunto, a Marini mvp italiano del campionato, a Grande che sta sparigliando le partite, oltre a Robinson. Non è un caso che Rimini sia in finale: ci vorrà la miglior Cantù».

«Ora c’è un sorriso in più»

I precedenti in campionato sono sbilanciati a favore di Cantù. Ma per Brienza il 2-0 in campionato avrà un peso relativo: «Influenzerà il giusto, nel senso che i playoff sono una cosa diversa. Però è vero che lì abbiamo giocato e vinto: siamo stati capaci, in un momento in cui loro erano lanciati, di andare a casa loro e vincere nel finale. Quindi andremo con la consapevolezza che, se avremo la testa ben collegata, ce la giocheremo serenamente».

Tutto, nel gruppo, sembra girare bene. Niente infortuni, atmosfera positiva: «Il clima all’interno della squadra è eccellente. Abbiamo un gruppo di ragazzi con caratteri molto diversi, ma che hanno avuto la pazienza di aspettarsi, di conoscersi e di costruire un legame un legame importante. Ora c’è un sorriso in più, una parola giusta in più. E non dimentichiamo che, tranne Moraschini e Baldi Rossi, questa è una squadra rivoluzionata nei giocatori e nello staff: ci voleva un pochino di tempo per trovarsi. Ora, diciamo dalla Coppa Italia in poi, abbiamo un’identità che ci ha caratterizzato e che cui ha permesso di arrivare in finale».

Ora, serve solo dare la pedalata decisiva.

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