«Brienza ha ragione. Serve evitare i -20 che segnano le gare»

Basket A Capitan Moraschini e il momento di Cantù: «Ho visto segnali positivi, ma quel che si fa non basta»

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È certamente il momento delle riflessioni in casa Acqua S.Bernardo. Ma, soprattutto, della reazione. Necessaria e attesa. Le parole di coach Nicola Brienza dopo la sconfitta contro Brescia sono state molto chiare. La squadra ha certamente recepito, o perlomeno tenterà di farlo. Fondamentale, in situazioni del genere, è il contributo del capitano.

«Meglio in attacco»

E Riccardo Moraschini, che di Cantù è capitano e uno dei veterani, non si sottrae alle responsabilità. Tornando sulla trasferta al PalaLeonessa, ma pensando soprattutto al prossimo delicatissimo impegno contro Cremona in casa.

«Brescia è un’ottima squadra – ha detto il capitano biancoblù - che si conosce da anni e questo ha pesato. A livello di identità di squadra sono molto più avanti di noi. Io sinceramente ho visto segnali positivi in attacco, ma è chiaro che quello che stiamo facendo non basta».

Anche Moraschini, serve una scossa. Soprattutto di testa: «Dobbiamo andare in campo per vincere ogni partita, al di là del nome dell’avversario. Quello che serve fare ora è crescere dal punto di vista mentale e sotto tanti aspetti tecnici durante la partita. Penso soprattutto a quando siamo a ridosso dell’avversario: anche contro Brescia, abbiamo avuto negli ultimi minuti del secondo quarto un blackout che ci ha portati a -20. Abbiamo provato a rientrare, meglio di quanto fatto a Trento e non prendere altre “imbarcate”. Ma quel parziale, purtroppo, ha condizionato la partita».

Esattamente quello che chiede coach Brienza: «Quello produciamo in campo non è ancora sufficiente – ammette Moraschini - e il coach ha ragione. Si sono viste cose positive ok, ma serve evitare i -20 che indirizzano le partite. Per quanto Brescia possa essere forte e organizzata, non possiamo prendere certi parziali così facilmente. Nel primo tempo abbiamo preso 57 punti, in trasferta sono un’enormità: in attacco ci scolleghiamo al primo problema, forziamo e perdiamo palle stupide. Non va bene: tra un -10 e un -20 può cambiare la partita».

Ora arriva Cremona, che Cantù ha battuto due volte nel precampionato, ma che ha vinto le ultime tre: «Direi di scordarci la preseason e stare attaccati alla realtà: la Vanoli ha “passeggiato” a Bologna, mettendo a segno un parziale pazzesco, il che significa che può vincere ovunque e che è una squadra in grande fiducia. Nessuna partita è scontata, soprattutto per noi, che arriviamo da due sconfitte pesanti. Il calendario potrebbe darci una mano, sulla carta, ma dobbiamo dimostrare con i fatti e non a parole di poter vincere le prossime sfide. Già da domenica, con l’approccio e l’atteggiamento giusti. Prima cosa, difendere: loro hanno tanto talento e servirà la massima concentrazione».

«Una squadra con valori»

Un messaggio per l’ambiente e i tifosi, un po’ spiazzati dalla partenza non esaltante? «Sicuramente l’umore non è alle stelle, però siamo una squadra che ha dei valori e che sta cercando l’identità: dobbiamo trovarla al volo. Domenica sarà una giornata cruciale per noi, perché in casa abbiamo già perso: serve una reazione importante, in una sfida già molto più importante per Cantù che per Cremona».

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