
( foto Butti)
Alle 20.30 al PalaDesio il primo confronto di semifinale con il coach che ai suoi chiede attenzione
BASKET
«Dovremo allacciarci bene le scarpe». È la frase che coach Nicola Brienza ama ripetere quando l’avversaria è di livello. E Rieti lo è. Temuta (anche) per aver già vinto a Desio in regular season.
Si riparte, questa sera alle 20.30 al PalaFitLine, con i playoff di serie A2. Cantù affronta Rieti in gara 1 di semifinale dopo aver superato ai quarti la Fortitudo Bologna, mentre i laziali sono gli unici ad aver archiviato la prima serie con un 3-0 ai danni dell’Urania. Cantù ha due sfide consecutive da giocare in casa, oggi e lunedì, per provare a portasi sul 2-0.
«È una semifinale, quindi una sfida difficile al di là del nome dell’avversaria - ha esordito coach Brienza presentando la serie -; nel nostro caso giochiamo contro una squadra che ha un’identità, con un’idea ben precisa di pallacanestro, offensiva e difensiva. In campionato noi abbiamo vinto da loro e loro da noi: è un ulteriore campanello d’allarme. Servono il 100% di attenzione e la volontà di portare avanti quello che abbiamo fatto bene contro Bologna».
Fattore campo che sta incidendo nei playoff, come dicono le 16 sfide su 18 vinte dalle squadre di casa: «È un fattore importante e lo dimostrano i numeri. La differenza tra le squadre è talmente sottile che basta un particolare per cambiare un po’ questa inerzia. Iniziando in casa, speriamo che questa statistica vada avanti così».
Da una parte Rieti avrà meno acido lattico nelle gambe, Cantù forse è più pronta sotto l’aspetto mentale, ma con tre giocatori non al top come Baldi Rossi (l’unico in dubbio), Moraschini e McGee: «Rieti è stata molto brava nel chiudere presto con l’Urania. Di questo sono estremamente preoccupato, perché ritengo gara 1 una partita complicata: non sai mai cosa ti puoi aspettare dagli avversari. Noi, dopo il grande sforzo di 48 ore fa, arriviamo un po’ di “rincorsa” su certe cose». Una spinta, dovessero mancare le forze, potrebbe arrivare dal pubblico: «Mi auguro che si riproponga quel feeling con il palazzetto e il nostro campo per iniziare bene la serie».
Tecnicamente, si proporranno tanti duelli, uno fra tutti quello tra un Leo Okeke in grande spolvero contro Bologna e Skylar Spencer: «Okeke è in crescita, stavolta avrà a che fare con un giocatore diverso rispetto a Freeman».
Interessante anche la sfida in panchina tra due coach giovani. Il tecnico di Rieti è Alessandro Rossi - promesso sposo di Treviso in serie A -, un coach che, come Brienza, ha già vinto i playoff di A2: «Ci accomuna questa cosa, anche se in due contesti diversi. Con Scafati era favorito, io a Pistoia molto più “underdog”. Nel gruppo della nuova generazione di allenatori, sicuramente è uno dei migliori. Un bello stimolo, ma Cantù deve andare oltre le sfide personali: abbiamo un obiettivo molto chiaro in testa».
Considerazione “statistica”. È capitato che Cantù, dopo grandi prestazioni, abbia steccato la partita successiva: «Se fosse così avremmo un grosso problema e io non penso possa succedere nei playoff. Quando c’è stato da stringere davvero, questa squadra ha stretto. È possibile che Rieti vinca, ma per farlo dovrà inventarsi qualcosa di speciale».
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