Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Sabato 13 Dicembre 2025
Brienza senza freni: «Partita spartiacque»
L’allenatore della Pallacanestro Cantù: «Molto importante per noi e per Treviso, mi aspetto una gara nervosa»
La necessità di creare un’identità di squadra è al primo punto dell’agenda di coach Nicola Brienza, tecnico di Pallacanestro Cantù. Un obiettivo che, di questi tempi, un anno fa già c’era, mentre oggi è solo abbozzato. Il calendario offre, domani alle 19, un’occasione per sbloccarsi in trasferta, lo scontro diretto contro Treviso.
Coach, come si prepara una sfida così delicata?
Mettendo la giusta attenzione: è una partita che arriva in un momento importante per noi e per loro. Loro non hanno ancora vinto in casa, noi mai in trasferta: è una chance per entrambi di cambiare l’inerzia. C’è stata grandissima attenzione in settimana, per far sì che tutte le componenti siano al massimo livello.
Anche un anno fa Cantù ha avuto un momento di crisi. Lei è sempre tranquillo anche ora?
Lo scorso anno, quando abbiamo perso cinque partite di fila, avevamo problemi oggettivi, ma un’identità ben precisa mostrata anche in quelle sconfitte. Ora il momento è diverso: quell’identità non l’abbiamo ancora dimostrata, di sicuro non in trasferta. E c’è trasferta e trasferta: Trento e Brescia sono state diverse da Sassari e Varese, che sono i due veri passi in avanti nella capacità di affrontare le difficoltà. Ovvio, serve uno step in avanti: Treviso è uno spartiacque importante.
Primo quarto a Venezia male, ultimo super. Dove sta la vera Cantù?
L’ho detto spesso, i numeri sono chiari: siamo la penultima difesa e in trasferta subìto sempre tanto. I numeri vanno utilizzati bene. È indiscutibile che in difesa dobbiamo migliorare, ma anche la qualità e i numeri degli avversari vanno considerati. Se le squadre normali facessero di media 80 punti e con Cantù sono 100, sarebbe un problema vero per noi. Ma se Venezia ne fa 94 di media e contro di noi ne fa 101, ancora non va bene ma è una cosa diversa. Servono step in avanti nell’aggressività e togliere quegli errori sui quali possiamo incidere. Detto ciò, pensare di tenere avversari a 75 punti è un pensiero sbagliato, perché tutti ormai segnano tanto.
Basile da “5” si può rivedere?
Con lo staff abbiamo pensato di cambiare lo starting five per avere un equilibrio diverso, perché abbiamo avuto dei secondi quarti poco impattanti. Onestamente, Moraschini come falso lungo e Basile come “5” in un quintetto diverso hanno dato buoni dividendi. Sono soluzioni che offensivamente ci danno delle linee di passaggio nuove e spaziature diverse. Io però sono più preoccupato dell’attacco: aver segnato 95 punti in casa di una grande è un bel segnale. Ovvio, 6-7 punti presi in meno non guasterebbero.
Come si accende una scintilla in una squadra? Treviso due anni fa partì con uno 0/9, ma si salvò con un paio di cambi in corsa...
In A2, per le regole diverse di mercato, una squadra nasce e muore tendenzialmente uguale. In A, è molto diverso. Ricordo il caso di Treviso, ma anche Cremona e Napoli l’anno scorso cambiarono tanto e si salvarono. Oggi il campionato ci dice che tutte le squadre che lottano per salvarsi fanno dei cambiamenti: non perché per forza in estate si sbaglia, ma magari ci si accorge che servono piccoli-grandi aggiustamenti. Bisogna portare avanti il progetto tecnico, sapendo che alcune cose possono non andare bene. Non è un dramma, il mercato è una variabile a cui non puoi rinunciare in questo campionato.
Treviso è ultima per percentuali realizzative dal campo, ma seconda per rimbalzi offensivi. Sono statistiche che indirizzeranno le vostre scelte?
Sono numeri negativi, credo che saranno importanti ma non fondamentali. È una partita che ha una valenza importante per entrambe, quindi mi aspetto una partita nervosa, dove la logica dei numeri potrebbe sfuggire.
Quali sono i punti fermi a cui Cantù si aggrappa?
Abbiamo giocatori che, al netto di prestazioni poco evidenti numericamente, sono cresciuti nell’idea di quello che devono fare: Moraschini, De Nicolao, Sneed, ma anche Gilyard e Bortolan, che ha un bell’impatto, ma deve crescere difensivamente. Loro hanno già trovato un buon equilibrio. Sugli altri ci stiamo lavorando. Anche Bowden sta facendo buone prestazioni ed è in crescita.
Stupiscono alcuni impatti sulle partite: se non c’è un problema tecnico, è un problema di concentrazione?
Un inizio negativo spesso condiziona tutto il resto: a Venezia abbiamo pagato il -10 punti del primo quarto, gli altri li abbiamo giocati quasi alla pari. Abbiamo cercato di cambiare quintetto. Quando parlo di identità non mi riferisco solo all’insieme delle regole difensive, che abbiamo pur sbagliando ancora qualcosa: l’identità si trasmette anche nella durezza mentale. Mi aspetto che Treviso abbia un impatto fortissimo. Ce lo siamo detto, abbiamo le cicatrici delle prime gare: vorrei ci fosse un cambio. Di questi tempi, un anno fa, a Rimini disputammo una prestazione di altissimo livello.
L.Spo.
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