Brienza zero dubbi: «Condizionati dall’interruzione»

Il coach di Cantù e la sconfitta contro Napoli

Difficile esaminare l’ennesima sconfitta, la sesta consecutiva, la settima esterna di fila (zero vittorie lontano da Desio). Coach Nicola Brienza ci prova nonostante l’amarezza sia tanta. E rivolge la sua attenzione a quello stop lunghissimo che, inevitabilmente, ha condizionato il match.

«Purtroppo la partita non si è decisa in quella circostanza, ma è stata sicuramente indirizzata da quello stop. Certamente non perdiamo lì la partita ma il break successivo alla ripresa del gioco è importante. Nei sei minuti successivi, infatti, abbiamo perso il ritmo fino al 51-40 della fine del tempo. Peccato perché fino al 14’, al di là della buona partenza che avevamo avuto, avevamo fatto anche cose importanti. In particolare – continua Brienza – il piano partita era riuscito perfettamente ed avevamo tenuto testa ad una buona Napoli».

Lo stop, invece... «Ha consentito a Mitrou-Long, estraneo alla partita fino a quel momento, di rimettersi in sella, Sims è entrato in partita, il break poi, al di là di mettere Napoli dentro alla partita, ha causato un parziale che non siamo più riusciti a recuperare nell’arco della partita».

I numeri sembrano emblematici anche se non sempre sono veritieri visto e considerato che Napoli, una volta assicuratasi un cospicuo vantaggio (in doppia cifra) non è che abbia premuto il piede sull’acceleratore più di tanto anzi ha controllato egregiamente fino a sfiorare quota 100 al 40’. «Sotto di 10-15 – prosegue Brienza – arrivi a -8, speri in un altro break e vivi fino all’ultimo. Siamo stati bravi a mollare la palla in certi momenti e prendere falli ma non a far canestri. Siamo la squadra che subiamo più falli dell’intero campionato poi tiriamo con il 60% ai liberi e, soprattutto, gettiamo alle ortiche 13 liberi, un valore importante».

Si ferma un secondo poi riparte. «Un’ultima cosa: i 64 punti che Napoli segna in area rispetto ai nostri 28 significano tanto. Siamo riusciti a contenere le guardie per un quarto e mezzo poi sono entrati spesso dentro l’area negli uno contro uno, più dei pick and roll».

Cantù ha perso unità di squadra ed è andata con soluzioni personali? Serviva gestire la partita di squadra? «Se devi recuperare e fai fatica a fare uno stop difensivo è normale che ti esponi. Napoli ha effettuato venti tiri in più da 2 tirando con le stesse percentuali nostre. Quando è così fai fatica a recuperare...».

Cantù ha chiuso con 8/27 da 3, 22/35 nei liberi, 26 rimbalzi contro 34, statistiche che fanno un certo effetto. «Il grosso rammarico resta l’interruzione nel secondo quarto. In 16 minuti abbiamo preso un’imbarcata totale. Quando è così fai fatica e perdi sicurezze che avevi nel primo quarto e mezzo di gara, e non è facile continuare ad avere la stessa forza mentale che avevi prima. Abbiamo cercato di tenere testa ad una buona squadra ma quel break ce lo siamo portato dietro tutta la partita».

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