Cagnardi: «Chiusi? Una partita
molto delicata per noi»

Il coach di Cantù, sul match di domani. «Le parole ora stanno a zero. Faremo il massimo, che è il minimo richiesto a una squadra come la nostra»

«Questa ricaduta contro Rimini non ha dato solo fastidio: ha fatto proprio male. Ma è questo il momento di far diventare una sconfitta un’opportunità». Il colpo è stato tremendo, soprattutto per come è arrivato. Quella partita contro Rimini giocata non bene, ma raddrizzata e poi persa in modo rocambolesco ha avuto delle conseguenze. Riflessioni, interne ed esterne, ce ne sono state. Ma c’è anche, si spera, che questo sia stato il punto di svolta di una stagione che Cantù sta vivendo tra continui saliscendi.

Di certo, la sconfitta ha come riaperto alcune “ferite”: «Purtroppo - afferma il coach canturino - si sono rivisti i nostri peccati originali e questo chiaramente non è stato un bel segnale, perché avremmo già dovuto imparare da alcune sconfitte. A volte un po’ di presunzione ci mette in difficoltà, una difficoltà in cui ci mettiamo da soli. Un errore che non possiamo ripetere: si possono sbagliare le partite, ma non aiutando gli avversari a mettersi in una condizione giusta per potersela giocare contro di noi».

Coach Devis Cagnardi prova però a riportare tutto nei confini della normalità, sapendo che il tempo stringe e gli obiettivi si avvicinano: «Ora abbiamo questa trasferta a Chiusi, dalla quale ci aspettiamo una reazione in termini di agonismo, di attitudine di gruppo, di concentrazione. Loro sono ultimi? Sì, ma hanno vinto a Treviglio, vittoria da cui avranno preso linfa e fiducia. Siamo molto concentrati sulla partita».

Così sul pezzo che Cagnardi non ha alcun dubbio sul valore intrinseco della partita: «Dal punto di vista emotivo è molto delicata per noi. Vogliamo delle risposte e le vogliamo per noi stessi ancor prima per che per tutte le persone che ci seguono. Anche perché poi avremo la Final Four a Roma, che per noi è una grande opportunità».

Una sfida - quella di domani in Toscana - che, come quella contro Rimini, non vedrà Berdini tra i convocati. Il play ha un problema all’adduttore in via di miglioramento, come hanno evidenziato gli esami strumentali. Ma il giocatore non si è mai allenato: «Dopo una sconfitta così, nessun allenatore verrebbe qui a piangere, ma abbiamo avuto i nostri problemi, anche di recente. Però voglio ribadire che siamo una squadra che ha le risorse per giocare qualunque tipo di partita con qualsiasi interprete: questo deve diventare una nostra forza. E abbiamo anche il tempo, da qui in avanti, per farlo».

Intanto, la settimana ha portato anche riflessioni e considerazioni, un dibattito interno che pensa possa essere produttivo: «È ovvio che si facciano dei discorsi e dei commenti. Ma questo a prescindere da una sconfitta. Noi abbiamo guardato al lavoro, ed è stato intenso com’è normale che fosse. Non solo perché abbiamo preso degli schiaffoni: questo è un gruppo che ha sempre lavorato bene, anche dopo le vittorie. Abbiamo provato a parlarci e a capire il perché ci sia stata questa ricaduta, ma ora le parole stanno veramente a zero. Faremo il massimo, che poi è il minimo richiesto a una squadra come la nostra».

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