Cagnardi, spinta Cantù: «La mentalità cresce e il gruppo sta lottando»

Basket A2 Nemmeno il tempo di archiviare l’Urania che già c’è da pensare alla grande sfida con Torino. Il tecnico: «È la finalista dell’anno scorso ed è forte»

«L’attacco fa vendere i biglietti, ma è la difesa che fa vincere le partite». Proviamo, allora, per una volta a riportare il vecchio e famosissimo adagio di coach John Madden dalla Nfl alla realtà di Cantù. E soprattutto proviamo a proiettarla sul futuro prossimo venturo dell’Acqua S. Bernardo. Che, è vero, si chiama Reale Mutua Torino, l’avversaria di domani alle 18 a Desio, ma è anche un ragionamento sul medio e lungo periodo.

Attacco e difesa

Anche sabato a Milano, contro l’Urania, ne abbiamo avuto la conferma: 97 punti realizzati in trasferta (dopo i 95 di Trapani davvero tanta roba) sono il dato che più balza all’occhio e che dà una nuova dimensione alla squadra di coach Devis Cagnardi. Ma anche gli 84 (contro gli Sharks furono 78) subiti all’Allianz Cloud evidenziano un equilibrio che pian piano si sta raggiungendo.

Questo è un quintetto che, nel tentativo di aggiungere qualcosa di nuovo, parte da un efficace difesa per avere un super attacco. Un po’ il discorso dei “biglietti” e delle “partite” di statunitense memoria.

E, a proposito di States, che dire delle prestazioni di Anthony Hickey e Solomon Young? Due leader, uno appariscente e l’altro silenzioso. Uno vulcanico e l’altro sornione, per un mix perfetto e che ora sta alla base dei successi della Pallacanestro Cantù. Anche perché, tutto attorno, non hanno certo il deserto: lo dimostrano i 40 minuti di Stefan Nikolic, l’approccio di Christian Burns, la concretezza di Lorenzo Bucarelli, la maturità di Nicola Berdini e l’esperienza - che lo fa essere importante quando non è così efficace - di capitan Filippo Baldi Rossi.

Ma il calendario, impietoso, impone di pensare già a domani, all’ennesimo dei big match. Non ha dubbi il tecnico Cagnardi. «La partita si presenta da sola - dice -: arriva Torino finalista lo scorso anno che ha mantenuto una definita identità puntando sulla continuità di un gruppo che ha già dimostrato la sua compattezza emotiva e le sue capacità tecniche».

«Una gara delicata»

Per cui non deve esserci troppo bisogno di stimolare i ragazzi. «Sarà una gara delicata, perché non è mai semplice prevedere la reazione delle squadre in situazioni di partite ravvicinate. ma dalla nostra abbiamo una mentalità che sta crescendo e un gruppo che sta lottando senza pensare a nulla. Torino sappiamo che farà altrettanto, ma giocare in casa davanti ai nostri tifosi dopo un inizio da 4 trasferte nelle prime 6 giornate, ci darà quella spinta necessaria per affrontare al meglio gli avversari», la chiosa del tecnico camuno.

Testa e gambe, quindi, finchè reggono, sull’obiettivo. Oltre alle tante trasferte, con domani, Cantù completerà il quadro degli scontri diretti. Un inizio non male, ma fortunatamente, già ricco.

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