Cantù a Sassari cerca l’Isola che non c’è

Partita È la sesta giornata, la prima e unica infrasettimanale della serie A di basket, che corre via veloce.

Missione trasferta per Cantù. Stasera alle 20.30, al PalaSerradimigni di Sassari, la S.Bernardo affronta i padroni di casa della Dinamo. È la sesta giornata, la prima e unica infrasettimanale della serie A di basket, che corre via veloce. Ed è sempre ricca di impegni, specialmente per chi affronta le coppe europee. Sassari, infatti, dopo aver giocato sabato in campionato, perdendo contro Udine, martedì è scesa in campo contro lo Sporting Lisbona in Fiba Europe League, oggi se la vedrà con Cantù e domenica sarà di scena a Venezia. Un tour de force per i sardi, con in mezzo anche un esonero, dal momento che Massimo Bulleri non è più l’allenatore: al suo posto il croato Veljko Mrsic, che dovrebbe sedere in panchina a Venezia.

Meno ambiziosa

Ma, a questo regime, Sassari è abituata, Cantù molto meno. Non per questo la squadra di coach Nicola Brienza si presenterà meno ambiziosa. Inutile girarci intorno, la vittoria di domenica contro Cremona ha ridato energia e morale, raddrizzando di colpo una classifica che – in termini assoluti – non era il massimo della vita, ma senza considerare le squadre molto ben attrezzate incontrate prima di Cremona. Cantù ha vinto finora due partite, esattamente quelle che – sulla carta – si proponeva di vincere nel primo mese di partite. Ecco perché guardando questa settimana con gli occhi del tifoso e, certamente, anche della squadra stessa, appare come una di quei crocevia che non si possono fallire.

Di decisivo non c’è ancora nulla, ma affrontare in serie Cremona, Sassari e Udine al termine della settimana, è certamente un’occasione per fare il meglio possibile contro tre squadre che, a naso, faranno un campionato del livello di Cantù.

Tre scontri diretti – il primo vinto con un buon margine – che arrivano dopo le prime “bastonate”. Legnate, anche pesanti, che forse sono servite un po’ ai giocatori e all’ambiente per riprendere le misure di una serie A abbandonata quattro anni fa e ritrovata a giugno. E i passi in avanti - contro Reggio Emilia e soprattutto contro Cremona - ce ne sono stati, in difesa e in attacco. Soprattutto in difesa, madre di tutte le battaglie per attaccare poi in velocità e a campo aperto, caratteristica nel Dna di Cantù da sempre e, in particolare, con Brienza allenatore.

Ora, la vera sfida, è rompere il ghiaccio fuori casa. Perché – l’ha detto anche Brienza – rifare quello che si è visto con Cremona potrebbe non bastare lontano da Desio. Ecco quindi la grande chance-missione, di metà settimana: fare quel passo in più per essere solidi anche in trasferta. Dove, prima o poi, un colpo andrà fatto per avvicinare il primissimo obiettivo della salvezza.

Chiavi

Le chiavi? La forza trascinante del gruppo di italiani più Basile, ma anche la vena degli stranieri. Oltre alla conferma di Sneed e Gilyard, si aspettano anche i contestuali progressi di Ballo e soprattutto di Bowden, che tanto aveva fatto bene in precampionato. A proposito, Cantù ha già battuto Sassari nel preseason: anche in questo caso, meglio scordarselo. L. Spo.

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