Cantù, abbonamenti a quota 3.038. Tornati ai livelli di dieci anni fa

La proroga della campagna ha portato a trenta tessere in più

Trenta abbonamenti in più acquistati dopo la “prima” chiusura. Alla fine, il dato definitivo della campagna “Eccoti” è di 3.038 tessere vendute da luglio a martedì sera. Un ritorno di fiamma del pubblico canturino, come non accadeva da oltre dieci anni: era la stagione 2014/15 quando si registrarono 3.154 abbonati. Bisogna infatti risalire alle ultime versioni di Cantù “extralusso”, nell’era Cremascoli, per ritrovare dati simili. Perché poi, tra Gerasimenko e serie A2, c’è stato un crollo evidente. Anche se, negli ultimi anni, i dati sono stati leggermente in crescita.

Nella stagione 2026/17 furono 2.549 gli abbonati. La stagione successiva ci fu il crollo: un aumento indiscriminato dei prezzi, quasi un affronto da parte di patron Gerasimenko, convinse solo 631 tifosi ad acquistare l’abbonamento. Numeri che triplicarono (1.832) nel 2018/19, l’annata in cui Cantù rischiò di sparire dai radar del basket, dopo il disimpegno di Gerasimenko. Ancora un incremento di abbonati nel 2019/20 (2.027), fino allo zero della stagione successiva, caratterizzata dalla pandemia. E, sportivamente parlando, dalla retrocessione in A2.

Al piano inferiore, si ripartì con tanta amarezza da una “fan base” di 1.270 tesserati e da lì in poi andò sempre (leggermente) meglio. Nel primo anno di coach Meo Sacchetti (2022/23) si arrivò a 1.407, in quello di Devis Cagnardi (2023/24) a 1.786, nell’anno di Nicola Brienza e della promozione, Cantù è tornata a superare quota 2.000 abbonati, 2.024 per la precisione.

Ora, in A, il ritorno oltre quota 3.000, con la prospettiva di una prelazione nella nuova arena.

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