Cantù, affare di cuore. «Vedere tanto affetto è già un bel messaggio»

Ieri a Seveso il raduno della S.Bernardo. Brienza: «Bene la squadra, ho trovato lo spirito giusto». Passeri: «C’è grande entusiasmo, siamo molto fiduciosi»

BASKET

«Tre, due, uno… Cantù!». È iniziata a Seveso, sottolineata da un lungo applauso della squadra, proseguito con l’applauso ben più lungo dei 150 tifosi presenti, la stagione della S.Bernardo Cantù. Il primo giorno di scuola, dopo i bagordi e le feste post promozione. Tutto ora si risposta sul campo, per la sfida della serie A, che Cantù ritrova dopo quattro anni.

Subito il pallone

Primo giorno in Brianza per un bel numero di giocatori, dopo l’ennesima rivoluzione estiva, resa necessaria dopo la promozione. E, unico assente giustificato, era il centro Oumar Ballo, impegnato in Nazionale. Una comparsata l’ha fatta anche Xavier Sneed, per le presentazioni del caso, arrivato in Italia solo ieri nel primo pomeriggio.

“Lotta sempreee, vinceraiii… non ti lasceremo mai!”, seguito da un coro di sfottò contro Varese. È l’accoglienza di un gruppetto di Eagles riservata alla squadra, in un anno importante anche per i tifosi.

La scena, però, se la sono presa prima di tutti i ragazzi del Pgc che saranno aggregati agli allenamenti. Un gruppo ampio, che si scremerà. Hanno lavorato sotto gli occhi attenti dello staff tecnico, con palla in mano all’assistente Michele Carrea che, per lunghi tratti dell’allenamento, si è rivolto ai giovanissimi della cantera canturina in inglese. Anche questa, è formazione.

Poi, spazio ai “senior”. Arrivati alla spicciolata - tra i primi il capitano in pectore Riccardo Moraschini -, hanno cominciato a fare gruppo fin da subito. Pacche sulle spalle trai i vecchi compagni, subito sorrisi dispensati ai nuovi. Pesi in saletta, esercizi e stretching in campo con il preparatore Roberto “Sam” Bianchi per un’ora, poi la squadra ha visto subito il pallone. Nulla di clamoroso, prove di contropiede senza difensori, ma intanto c’è stato un primo approccio.

Alla fine, ancora applausi, prima di una sessione di tiro con i ragazzi del Pgc in campo a dar manforte ai grandi. Alla fine, foto e autografi per tutti. Tanti bambini, i più gettonati per i selfie sono stati Bowden, Basile e coach Brienza.

«Giocatori di ottimo livello»

Il tutto è avvenuto sotto gli occhi del gm Sandro Santoro e del vicepresidente Angelo Passeri. Che, come tutto l’ambiente, sembra impaziente: «Non vedo l’ora che sul parquet di Desio venga posizionato l’adesivo di Lba. Bello vedere così tanti tifosi al raduno, non succedeva da un bel po’ di anni. Vedo un grande entusiasmo, siamo molto fiduciosi: crediamo di avere portato a Cantù giocatori di ottimo livello».

Chiude coach Nicola Brienza, anche per lui sarà un ritorno in quella serie A abbandonata solo per sposare il progetto di Cantù: «I nuovi sapevano già qualcosa di Cantù e dell’ambiente, hanno visto dei video: vedere subito tanto affetto da parte dei tifosi è un bel messaggio. La squadra? L’ho vista bene, belle facce, ho trovato lo spirito giusto, come del resto mi aspettavo».

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