Cantù alla ricerca di (belle) conferme

Basket La S.Bernardo non ha nulla da chiedere alla partita con Udine, se non dimostrare di aver trovato la quadra

Chiudere bene la seconda fase, per poi lanciarsi a capofitto nei playoff, lontani ancora quindici giorni. Cantù oggi alle 18 affronta Udine al PalaFitLine di Desio, con l’obiettivo di non approcciare la sfida come un semplice test di allenamento prima dei playoff.

Per la classifica, la partita non ha infatti alcun valore: Cantù è seconda: non può raggiungere Trapani, non può essere ripresa né da Rieti né da Torino. La S.Bernardo sta solo aspettando di conoscere il nome della settima classificata del girone Rosso, che le toccherà in sorte ai quarti di finale playoff nel tabellone Oro. Udine, dal canto suo, tutto sommato è a posto così con il suo terzo posto nel girone Rosso.

I recenti duelli

Si preannuncia quindi una sfida sicuramente bella tra due squadre forti, ma mancherà quel pizzico di competizione e di lotta per qualcosa di concreto che, per esempio, aveva animato la sfida due stagioni fa. Quando le due squadre diedero vita a un bel duello in campionato e in Coppa Italia e furono unite, in tabelloni differenti, da un destino comune: la sconfitta in finale playoff, per mano di Scafati e Verona.

E allora, che senso dare a questa sfida? È una partita che serve prima di tutto alla squadra e allo staff. Cantù – dopo lo scivolone a Cividale -, si è guardata negli occhi, cercando di fare quadrato e rendendosi impermeabile a critiche e dubbi. E ha battuto subito un colpo, superando in casa una Piacenza in salute e, soprattutto, vincendo in trasferta a Forlì. Cosa significa tutto questo? Che, forse, Cantù ha trovato la propria quadratura nel momento giusto, a ridosso dei playoff. Tranne Nwohuocha – oggi a forte rischio per un risentimento muscolare al polpaccio – tutti stanno bene. E, al di là dello stato di forma, le ultime due partite raccontano di una Cantù che ha mostrato progressi in difesa e, soprattutto, nella lucidità nei momenti clou della partita, con scelte giuste e oculate nelle fasi concitate.

Ospiti con assenze

Non si tratta di una svolta - l’ha sottolineato anche coach Cagnardi -, perché Cantù tutto sommato molte volte nel corso dell’anno ha mostrato questo volto. Semmai, ha faticato a riproporlo. Ed ecco quindi svelato il vero senso di questo test: vedere la conferma di queste qualità e riproporre questa mentalità. Nessuno si aspetti quintetti stravaganti o giovani del Pgc in campo per forza “perché tanto la partita non ha valore”. Non sarebbe l’approccio giusto e non sarebbe allenante in vista dei playoff.

Dall’altra parte c’è una squadra, Udine, che dopo essersi spinta fino al secondo posto alle spalle di Forlì nel girone Rosso, ha avuto - e ha ancora - grossi problemi nel roster.

Tornata terza, se vuole riprendersi la posizione, deve battere Cantù e sperare nella sconfitta della Fortitudo Bologna a Trapani. Ma non c’è da attendersi una squadra disposta a tutto pur di far sua la partita. Resta pur tuttavia sempre Udine e merita tutto il rispetto possibile.

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