Cantù dà le carte: il sette non è bello: «Ma sono certo che andremo in A»

Basket A2 Ha già raggiunto il numero di sconfitte dei due anni precedenti, ma c’è fiducia.

Sette, un numero che perseguita Cantù nella regular season. Ed è il numero delle sconfitte tra prima fase e fase a orologio che Cantù ha sempre accumulato nel corso delle tre stagioni in serie A2. Sette furono con coach Sodini (5 in campionato, 2 all’orologio), sette con Sacchetti (4 e 3) e, a giochi non ancora conclusi, sette con Cagnardi (5 e 2).

Numero maledetto

Un numero maledetto, verrebbe da dire. Ma che quest’anno assume una connotazione particolare, per due motivi: il primo è che mancano ancora sei partite alla conclusione della regular season – e quindi potrebbe anche aumentare -, ma il dato che un po’ sorprende è il numero delle partite perse in casa finora. Si è sempre saputo: che fosse il Pianella o che fosse Desio, Cantù ha sempre tratto forza dai suoi fortini.

Con Sodini, Cantù perse una sola volta in casa, contro la Bakery Piacenza (90-95), tutte le altre sconfitte arrivarono lontano da Desio. Certo, non mancarono delle figure barbine anche in trasferta, come il ko a Fabriano (con un piede e mezzo in serie B) nella fase a orologio.

Più o meno la stessa cosa la scorsa stagione con Sacchetti: quattro sconfitte nella prima fase, una sola a Desio, contro Piacenza (78-89), trend che Cantù non seguì nelle sei partite nella seconda fase, con due battute d’arresto casalinghe contro Pistoia (68-70, che fu anche un campanello d’allarme come poi rivelarono i playoff) e Forlì (64-73). Curiosità: Forlì vinse anche la sfida in Romagna.

Entrambe le annate, inoltre, furono contraddistinte da varie serie positive, in cui Cantù riuscì a darsi una certa continuità: con Sodini ci furono due strisce da 7 e 8 vittorie, con Sacchetti una da 12.

Quest’anno, invece, ci si è fermati a due serie da 5. Cosa manca a Cantù, per fare quel salto di qualità? La sfida persa contro Rimini ha fatto riemergere vecchi fantasmi, anche problemi che forse si pensava fossero stati messi definitivamente in archivio.

Ha provato ad analizzarli – ospite di Le Basket News – il dg Sandro Santoro: «È incredibile aver perso una partita che avevamo messo al riparo. Ci manca quella solidità che, mi pare, abbia trovato Forlì, una squadra che ha equilibrio mentale e personalità».

«Presa di coscienza»

Per il dirigente canturino, il problema è sapersi calare nel contesto della A2: «Vedo presa di coscienza e assunzione di responsabilità da parte di tutti. Ora però dobbiamo toglierci di dosso la presunzione, perché i playoff si vincono con scaltrezza e aggressività. Non possiamo essere a +8 a 1’50” e perdere subendo 9 punti senza spendere falli».

Cantù salirà in A? «Ne sono convinto, perché è quello per cui stiamo lavorando da inizio anno».

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