
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Domenica 20 Luglio 2025
Cantù, dalla Forst a S.Bernardo. Marchi da leggenda
Basket Il ritorno del nome Ford ispira l’amarcord. Abbinamenti lunghi, indimenticabili e ricchi di successi. Le vittorie di Oransoda, Clear, Squibb, Gabetti, Oregon
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Nel basket italiano, la storia, la scrivono anche loro. Gli sponsor, gli abbinamenti. Le grandi famiglie, soprattutto negli anni ’80. E Cantù, nella sua quasi novantennale storia, di sponsor ne ha avuti 28, per il solo campionato.
Lo spunto per parlare di questa sfilata di marchi, lo dà il ritorno di Ford sulla maglia per la prossima stagione. Fu, la prima volta, abbinamento fortunatissimo, seppur breve: fu lo sponsor di Cantù nel 1982/83, quando Cantù alzò nella stessa stagione Coppa Campioni e Coppa Intercontinentale.
Storia
Una storia, quella degli abbinamenti commerciali, lunga decenni, favorita dai regolamenti speciali della pallacanestro italiana. Per Cantù, si è avviata agli inizi degli anni ’50 con Milenka, una distilleria di Asnago. E da allora, si sono succedute altre 27 aziende, compresi Lenovo (dopo la rinuncia a Chebolletta nel 2012/13) e Cinelandia, che fu copartner di S.Bernardo nel 2019/20 e senza contare gli abbinamenti speciali per coppe italiane d Europa, come fece FoxTown. Forst, in carica dal 1970 al 1977, è stato uno dei più longevi: anni d’oro, con Cantù che ha riempito la propria bacheca con sei trionfi: uno scudetto, tre Coppe Korac, una Coppa Intercontinentale e una Coppa delle Coppe. Sette annate, anche quelle caratterizzate da Fonte Levissima, in un momento storico in cui la squadra canturina ancora stava seminando, prima della grande raccolta successiva.
Il record di permanenza lo sta per battere il marchio Acqua S.Bernardo. Con l’avvio della prossima stagione sportiva, andrà a riscrivere la classifica, perché andrà a coprire l’ottava stagione come abbinamento principale di Pallacanestro Cantù. Le soddisfazioni? Praticamente concentrate negli ultimi sei mesi: la Coppa Italia di A2 vinta a marzo a Bologna e la promozione in A ottenuta in gara 3 contro Rimini lo scorso 13 giugno.
Ma ci sono marchi che rimangono, anche più di altri, proprio perché legate a successi e imprese memorabili. Tutti ricordano Shampoo Clear, con cui nel 1991 Cantù firmò la sua ultima impresa sportiva in Europa, ossia la Korac, ma anche una retrocessione in A2.
Per longevità, importante l’era Polti con cinque annate, senza trofei, ma con una promozione in A e una finale di Cioppa Italia. Ma anche – suddivisa in due tranche – le sei stagioni Oransoda, con il primo scudetto vinto nel 1968.
Colori
Ci furono poi marchi che sconvolsero anche i colori sociali, come Gabetti (giallorosso, ma portò due Coppe delle Coppe), o Arexons (biancorosso). Squibb portò in dote uno scudetto, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe e una Intercontinentale. In tempi più recenti, in maglia Oregon Scientific, Cantù si aggiudicò una Supercoppa e, con Mapooro (marchio della famiglia Cremascoli), la seconda Supercoppa italiana. Curiose anche le eccezioni: Forst tornò per una partita in serie A, con colori e maglia storica. E Red Octopber-Gerasimenko non ebbe nulla da eccepire.
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