Cantù, dove eravamo rimasti? Da Sneed a Basile

Il punto Una sconfitta contro Virtus Bologna capolista, la pausa per le Nazionali e, ora, il campionato di Cantù è pronto per ripartire

Una sconfitta contro Virtus Bologna capolista, la pausa per le Nazionali (senza giocatori impegnati) e, ora, il campionato di Cantù è pronto per ripartire. Riparte da una trasferta impegnativa – domenica alle 17 - al PalaTeliercio di Venezia, impianto caldissimo che ospita una squadra forte. Perché, alle spalle della coppia in testa Bologna-Brescia, un gradino sotto ci sono i lagunari, che tengono botta in campionato e in EuroCup, competizione che, ieri sera, li ha visti in campo sul neutro di Belgrado contro l’Hapoel Gerusalemme.

Meglio non sperare troppo in cali fisici – non ha portato bene contro la Virtus – legati all’impegno europeo. Molto meglio, invece concentrarsi su quello che Cantù potrà dire e fare in questa sfida difficile. Non solo sulla carta, ovviamente, perché arrivare dopo due sconfitte a giocare contro una big potrebbe essere davvero complicato. E considerando che le trasferte sono il vero tallone d’Achille di Cantù in questa stagione, il quadro sembra davvero complicato.Ma Venezia potrebbe, al contrario, essere l’occasione buona per togliersi questa “scimmia” dalla spalla. Contro Bologna si è vista una Cantù più competitiva, ma un colpo in trasferta, perdipiù contro una grande squadra, potrebbe davvero essere quella molla che rilancerebbe la squadra di coach Brienza. Per quanto dice la classifica, la S.Bernardo galleggia ancora in una zona di relativa sicurezza, sebbene le dirette concorrenti siano a un tiro di schioppo.

Ma la sosta – da più parti, anche dallo stesso Brienza – era stata giudicata un buon momento per ritrovarsi, guardarsi negli occhi e provare a sistemare ciò che non va. Si sa che due giocatori sono particolarmente “attenzionati”, con motivazioni diverse. Da una parte c’è Jordan Bowden, la guardia di scorta che ancora non ha convinto. Da una parte il bel giocatore ammirato nel corso del precampionato, dall’altra la copia quando i punti hanno iniziato a pesare. La società si sta guardando in giro, per ora tutto tace. E poi c’è Leonardo Okeke, che sta patendo l’impatto con la serie A: si studia il prestito Lavori in corso a Cantù e c’è dubbio che una squadra nuova e ringiovanita abbia magari bisogno di più tempo prima di avere una fisionomia precisa. Ci sono tanti minicantieri aperti nella squadra. A livello individuale, si attende che Xavier Sneed possa trovare quella continuità che finora è mancata. Ha potenzialità enormi, ma le ha fatte vedere a sprazzi. C’è Oumar Ballo, che è forse la miglior sorpresa della stagione canturina: se servito a dovere – e se lui riesce a farsi trovare al posto giusto – a livello fisico ha pochi rivali in serie A.

E poi c’è un giocatore attesissimo, in cui Cantù crede molto (e ha investito): Grant Basile. Un autentico fattore in A2, l’italoamericano in A non ha ancora ben trovato la sua collocazione. Pare rendere meglio senza un centrone alla Ballo vicino, perché può rendere meglio dentro l’area. Ma ha vissuto giornate “no” anche al tiro, che pure non gli manca. c’è molta fiducia sul fatto che il ragazzo si sbloccherà presto.

Posto che l’apporto dei veterani Riccardo Moraschini e Andrea De Nicolao è sempre prezioso – certamente lo è stato nelle tre vittorie conquistate a Desio -, anche da Giordano Bortolani ci si aspetta ancora di più. La guardia sembra in ripresa. E lui stesso è consapevole che, per la sua carriera, quella a Cantù deve essere una stagione speciale.

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