
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Martedì 07 Ottobre 2025
Cantù i motivi di uno choc: crisi mentale
Basket Il debutto in A della S.Bernardo ha portato una sconfitta pesantissima che nessuno si aspettava. Quella frase di Brienza nel post partita: «Settimana terrificante, c’erano dei segnali di questa disfatta»
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Così male, nessuno se l’aspettava. Perdere di 40 punti a Trento, rimediando la seconda sconfitta più pesante in campionato nella sua storia, proprio non ci voleva. Trento-Cantù 109-69, solo a rileggere il risultato, viene un colpetto al cuore. Ma come? Dopo quattro anni di A2, dopo tanta attesa e anche qualche legittima aspirazione, è il modo di ripresentarsi? Evidentemente no.
Indicazione
Ma è la prima giornata e non può essere indicativa. Questa, perlomeno, è la speranza e non potrebbe essere altrimenti. È un ko che ridimensiona – il che ci può stare – o un ko che deve preoccupare? Entrambe le cose, viene da dire. Si sono letti e sentiti commenti un po’ troppo trionfalistici in queste settimane, senza la prova “vera” del campo. Ma il pesantissimo ko deve anche preoccupare, certamente: meglio uno schiaffo in faccia forte e ben assestato alla prima giornata per provocare una reazione immediata. E Cantù ha due partite consecutive in casa, contro Reggio Emilia e Trapani, per cancellare questa macchia.
Ma come è maturata la sconfitta a Trento? Nessuno, il giorno dopo, è voluto tornare sull’argomento, preferendo isolarsi pensando al campo. Ma sembra chiaro un elemento: Cantù non ha assolutamente fatto il salto necessario tra preseason e campionato. Un tranello in cui la squadra è cascata in pieno. Trento era già dentro al campionato con la testa: aveva già disputato la semifinale di Supercoppa perdendo contro Brescia e aveva già preso a sua volta una legnata in Eurocup contro i francesi del Bourg-en-Bresse. In pratica, si era già fatta gli anticorpi e aveva necessità di una vittoria per svoltare.
Sono mancati un po’ tutti nella disgraziata domenica in Trentino, nessuno si è nascosto nell’immediato post partita. Chiaramente, qualche giustificazione potrebbero averla i neofiti, un po’ meno i senatori o i più esperti. Non è funzionata la difesa e non è funzionato l’attacco. Per una squadra che punta a fare della fase difensiva l’arma in più, il danno è doppio. Ma sono mancate anche le statistiche nei tiri liberi. Ed è anche mancata – anche sgangherata – una reazione. Segno che la squadra era fisicamente a Trento, ma la testa forse era rimasta a Cantù.
Dichiarazione
Ha fatto poi un po’ specie la dichiarazione post partita di Brienza: «Abbiamo fatto una settimana terrificante in allenamento, mi sono arrabbiato più volte e pensavo di essere riuscito a svegliarli; quindi, c’erano dei segnali di questa disfatta». Si sapeva di qualche defezione tra i giovani del Pgc e di qualche acciacco (Ballo) che ha condizionato un po’ la settimana, turbando la routine degli allenamenti. Ma è comunque una dichiarazione forte, che probabilmente vuole essere un richiamo all’ordine. E alla necessità che tutti, italiani e stranieri, giovani e vecchi, si allineino ai nuovi parametri imposti dalla serie A.
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