Cantù magic moment: «Ma adesso c’è da gestire la fatica»

Basket A2 Il coach sulla sfida di oggi ad Agrigento: «Tre partite in una settimana possono farsi sentire soprattutto a livello mentale»

Pericolo in vista, prima di Agrigento? La stanchezza. Forse più mentale che fisica. Stare “sul pezzo” con tre partite in otto giorni, con un organico ridotto un po’ all’osso anche dopo la forzata assenza di Filippo Baldi Rossi, comporta un dispendio importante. Ed è questo che Devis Cagnardi, tecnico di Cantù, ha evidenziato nel presentare la partita di oggi alle 12 a Porto Empedocle contro Agrigento.

Fatica

«È la terza partita in una settimana, affrontiamo un viaggio non semplice e abbiamo le mani piene: serve raccogliere le energie psicofisiche. La squadra pronta ma non è scontato». Questo per dire che «sarà una partita difficile, loro hanno giocato in trasferta ma in Sicilia. Ma non mettiamo le mani avanti: siamo forti del lavoro che stiamo facendo e vogliamo disputare la miglior partita possibile. C’è curiosità, anche, nel vedere come la squadra reagirà dopo questi impegni ravvicinati».

Cantù però è Cantù, ha un primo posto da difendere, ma c’è anche un’avversaria con cui fare i conti. Arrabbiata al punto giusto, dopo il ko contro Trapani: «Hanno perso in maniera netta il derby, conosciamo bene l’orgoglio dei siciliani: hanno voglia e bisogno di riscattarsi. Analizzando le loro ultime in casa, un campo molto caldo, hanno perso nel finale contro Treviglio e hanno vinto bene con Roma, importantissima per la loro classifica. È una trasferta da non sottovalutare: sarebbe errore clamoroso che non possiamo permetterci di fare».

Dopo aver vinto bene contro Torino, seconda difesa del girone, ora Cantù (il miglior attacco dell’intera A2) proverà a sfondare la miglior difesa del girone Verde: «Il discorso numerico sulla difesa dipende molto dal tipo di gioco. Loro stanno cercando ritmo, in casa gli va bene mentre fuori stanno facendo più fatica. È un gioco a folate che, tolta la sfida di Trapani, fa sì che i punteggi rimangano bassi. Loro cercano sempre di mettere polvere nell’ingranaggio degli avversari, ma noi non ci snatureremo: andiamo là per fare la nostra partita, con le nostre caratteristiche».

Cantù lo farà ancora senza Cesana, ma con un giocatore “in più” come Berdini, sempre più prezioso: «In allenamento sta creando abitudini importanti che rivediamo in partita. Ha voglia di sentirsi protagonista, ha ancora dei passaggi da sistemare, ma è sulla strada giusta. Forse finora gli avversari lo hanno sottovalutato, ora però dovrà aspettarsi anche più attenzione».

Panchina

Un giocatore fatto e finito, o quasi, a differenza degli altri giovanissimi che “scalpitano” in panchina: «Abbiamo già utilizzato Clerici con Roma, nel primo quarto. A Latina abbiamo dato spazio a Tarallo, con una situazione favorevole. Nessuno dei nostri giovanissimi ha mai assaporato il campo senior. Bisogna stare attenti e scegliere il momento giusto per far sì che diano qualcosa alla squadra, senza metterli in difficoltà».

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