Cantù, rabbia Brienza per dare la scossa

Basket A Le parole del tecnico alla fine della partita di Brescia sono state dure, per scuotere il gruppo

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«Non c’è la presunzione di dover venire a Brescia e giocarsela alla pari, però ci deve essere la voglia di lottare e di sfidare una squadra forte. Dobbiamo crescere». Firmato coach Nicola Brienza. Nella sintesi del suo pensiero dopo la sconfitta a Brescia, la terza in quattro giornate, c’è anche il primo schiaffo alla squadra. Uno di quegli schiaffi dati non per fare male, ma per far capire.

Avrebbe potuto farlo nelle quattro mura di Seveso, alla ripresa degli allenamenti. Invece no, ha scelto l’appuntamento nel post partita con la stampa, bresciana e canturina, per affondare il colpo. Che poi, a ben guardare, è un messaggio lanciato anche all’ambiente. Come dire “qua ce la stiamo mettendo tutta, ma qualcosa nell’approccio va cambiato”.

E quindi non è un caso se, dopo la partita, il tecnico abbia sì evidenziato qualche passaggio positivo («Nel primo quarto abbiamo segnato 27 punti…»), salvo poi quasi azzerarlo con la considerazione immediatamente successiva («… eppure siamo finiti sotto perché ne abbiamo presi 29, lasciando una cosa come sette sottomano di fila comodi sotto canestro»). E di cose positive, seppur nella sconfitta, oggettivamente se ne sono viste. Una resa migliore degli americani, un asse play-pivot che comincia a far vedere cose buone, la crescita di Ajayi, unita a quella di Sneed e Bowden.

Particolari che, per non giustificare niente e nessuno, Brienza ha strategicamente evitato di sottolineare. Puntando più che altro a smuovere un po’ le acque nella squadra, che lui e lo staff (non più tardi di venerdì ne aveva parlato il braccio destro Mattia Costacurta) continuano – a ragion veduta – a difendere. Perché nelle scelte sono stati tutti coinvolti.

Molto chiaro Brienza anche in altri passaggi: «Brescia ha fatto una super partita, ma sono molto arrabbiato con la squadra. Serve fare un passo in avanti, altrimenti il campionato che ci aspetta sarà difficile. Dobbiamo avere il focus necessario per provare a competere e vincere». Che significa? Brienza chiede, come minimo, che rispettino i piani partita: «La nostra stagione non passa da una vittoria in trasferta a Brescia, ma dobbiamo fare le cose in modo che ci possano preparare per vincere gli incontri che non dovremo sbagliare». Che l’inizio sarebbe stato complicato, Brienza l’aveva ampiamente previsto. Addirittura, per il tecnico, Cantù è in piena tabella di marcia («Avrei firmato per una vittoria»). Che chiede, in ultima analisi, l’allenatore canturino? «Deve esserci la voglia di lottare contro quelli più forti: se la sfida che vogliamo dare è concedere lay-up comodi nel primo quarto allora dobbiamo crescere. Serve senso di urgenza ed evitare certe distrazioni». Proviamo a interpretare? «Cantù, datti una sveglia».

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