
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Lunedì 26 Maggio 2025
Cantù, secondo atto a Desio
Alle 20.45 (diretta Rai) Acqua S.Bernardo di nuovo in casa per ripetere il successo conquistato in gara 1. La chiave è l’energia e la solidità della difesa brianzola, ma anche in attacco i biancoblù non scherzano affatto
BASKET
Vero che magari non è tutto oro quel che luccica, ma l’impressione di forza e di netta supremazia che ha dato l’Acqua S.Bernardo l’altra sera contro Rieti non può essere derubricata a semplice estemporaneità.
No, c’è davvero qualcosa di molto più solido e concreto nelle modalità con le quali i canturini hanno ricondotto all’impotenza la loro avversaria di gara 1 di semifinale playoff per la promozione in serie A. Una delle migliori versioni del team allenato da Nicola Brienza è stata rappresentata sabato sul palco di Desio e il bello - in chiave tifosi biancoblù - è che si è trattato del rifacimento della scena proposta soltanto qualche sera prima nello spareggio con la Fortitudo Bologna. In entrambe le circostanze, il dominio (tecnico, fisico, agonistico) di Cantù è parso palese.
L’anomalia
Innanzitutto nella propria metà campo la S.Bernardo ha dapprima sfiancato e poi sfinito la resistenza delle rivali. Una difesa che, applicata con una tale vigoria e pragmatismo, non concede scampo a qualsivoglia contendente del secondo campionato nazionale. Con i play avversari, “minacciati” lungo tutto il rettangolo, in difficoltà nel ragionare e nel costruire. Senza trascurare lo scatenato e redditizio “show” sul pick’n’roll che costringe gli altri ai salti mortali. Fortitudo così tenuta a 63 punti nella sfida decisiva per il passaggio del turno, Real Sebastiani costretta a non scollinare quota 60 (59 per la precisione i suoi punti) nel primo atto di semifinale.
E poi ci sarebbe pure l’attacco che nell’ultima partita si è permesso percentuali altissime al tiro su azione (fosse da due, fossero triple) per gran parte dell’incontro stesso e ha permesso a ben sei suoi interpreti di chiudere in doppia cifra. Inclusi i tre lunghi (Basile, Hogue e Okeke), circostanza quest’ultima alla quale la stagione non ci aveva preparati. E nella metà campo altrui ha destato stupore - in positivo, beninteso - la qualità dei blocchi portati a favore dai compagni da parte di Okeke. Il quale, peraltro, non si è limitato a far legna per i suoi soci, ma ha pure inciso nell’attaccare il canestro.
Più in generale, la stranezza di gara 1 è l’aver avuto modo di constatare una Cantù molto più reattiva a livello agonistico rispetto a una Rieti in stato di dormiveglia. L’energia sprigionata dai brianzoli è stata clamorosa, soprattutto se si considera che venivano da un’altra partita -e che partita! - nella stessa settimana e che complessivamente avevano ottanta minuti in più nelle gambe, nel cuore e nel cervello rispetto alla Real Sebastiani. Che era quella che avrebbe dovuto essere più fresca e pimpante, mentre ha offerto la sensazione esattamente contraria.
Stessa musica?
Tra l’altro, Brienza non ha dovuto tirare il collo ad alcuno dei suoi giocatori poiché chi è stato più a lungo sul parquet - segnatamente Basile - lo ha fatto per “soli” 26 minuti. Insomma, questa sera (alle 20.45, con diretta su RaiSport) di nuovo a Desio per la seconda puntata della serie ci dovrebbero essere le condizioni più favorevoli per provare a suonare la stessa musica - seguendo il medesimo spartito - delle 48 ore precedenti.
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