Cantù-Torino, spettacolo anche sugli spalti

Una bella sfida non solo in campo, ma anche tra le tifoserie

Mostra i muscoli Anthony Hickey, alla sua prima uscita dal campo a 2 secondi dalla prima sirena. Come Cantù e i suoi tifosi. Per tutti, questa è stata la prima sfida veramente sentita della stagione, ben più del “derbino” contro l’Urania.

Con Torino ci sono anni e anni di sfide in serie A, di partite importanti e di tradizione. Logico che tutti sentissero un po’ di più questo appuntamento rispetto a una Luiss Roma o a una Treviglio affrontata sul neutro di Casale Monferrato. Buona presenza sugli spalti, curva bella piena, da Torino una sessantina di tifosi. Schermaglie a distanza, fin dalle prime battute, praticamente inevitabili: «Dove sono i nostri nemici?», cantano gli Eagles.

Grandi attacchi in campo, difese non sempre perfette, parecchio agonismo, qualche battibecco. I trascinatori? Hickey – manco a dirlo – capace di infiammare il pubblico con le sue penetrazioni ficcanti e i suoi devastanti “coast to coast”, un sempre più luccicante Bucarelli e, ormai è una certezza, un concretissimo Berdini: il play di scorta sta crescendo in maniera esponenziale.

Un primo solco Cantù l’ha scavato con lui in campo: dopo un mancato sfondamento, si è rialzato piazzando 8 punti consecutivi in faccia a Torino. Un autentico fattore e non è certo la prima volta che succede quest’anno: lo vedeva bene Sacchetti un anno fa, lo vede altrettanto bene Cagnardi.

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