
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Martedì 20 Maggio 2025
Cantù, la tua storia ne racconta di belle
La curiosità Oltre alle due più recenti (e amare) in A2 ci sono anche quelle indimenticabili nei playoff scudetto
cantù
Riguardo le “belle” che hanno condannato Cantù in queste stagioni trascorse in A2 non stiamo neppure a soffermarci, poiché il ricordo è tanto recente quanto amaro. Un accenno solo per la cronaca. Sconfitta (73-60) in finale a Scafati il 14 giugno 2022, eliminazione in semifinale (67-75) ad opera di Pistoia che fa saltare il campo neutro di Casale Monferrato il 6 maggio 2023.
Passiamo oltre, dunque, ricordando che la storia di questo primo quarto di secolo si apre proprio con un confronto tra Cantù e Fortitudo, con quest’ultima forte del fattore campo. Che è poi sempre l’attuale PalaDozza. Stiamo parlando della semifinale scudetto 2001-2002 e in piazza Azzarita ci si affronta il 6 giugno dopo che entrambe le squadre hanno fatto il proprio dovere a domicilio. Diversamente da ora, però, la successione è casa-fuori-casa-fuori-casa e non dunque due di fila di qua e due di fila di là. Alla fine del 3° quarto l’Oregon Scientific è avanti di 9 (46-55), ma nell’ultimo spicchio del match i canturini - ormai sulle ginocchia - vanno in tilt riuscendo a segnare solo 2 punti nei primi 8’51”, mentre la Fortitudo, trascinata da 13 punti pressoché consecutivi di Basile, si porta sul 60-57. C’è ancora il tempo per un 61-59, ma la sfida si chiude sul 68-64. Era quella l’Oregon dei “fab four”, con Sacripanti alla guida tecnica, mentre la Skipper di coach Boniciolli - oltre al “Baso” - contava anche su Meneghin, Milic, Fucka, Kovacic e Galanda.
Tra gioie e dolori
Trascorrono otto anni ed eccoci al 28 maggio 2010 all’altezza dei quarti di finale. La Ngc se la vede di nuovo con Bologna, ma è quella dell’altra sponda, ovvero la Virtus. Anche in questo caso, ciascuna ha fatto proprie le gare interne (e la formula è quella attuale), ma il fattore campo è dei brianzoli. Al Pianella finisce 72-65. Ngc praticamente sempre avanti, anche se Moss a 3’30” dalla fine mette la tripla del sorpasso (57-58). Mazzarino al 38’ infila due personali (59-58) e da lì in poi la Canadian Solar resterà sempre dietro. Nel roster di coach Trinchieri anche Green, Markoishvili, Leunen e Lydeka; in quello di Lardo ecco Collins, Jackson, Sanikidze e Kangur oltre a un paio di canturini attuali: il riferimento è a Moraschini (0 punti, un tiro tentato) e Baldi Rossi (n.e.).
E siamo alla stagione 2011-12, sempre quarti di finale e stavolta il confronto è con Pesaro. Fattore campo dominante nei primi quattro confronti e così il 26 maggio a Cucciago è tempo di “bella”. La Scavolini Siviglia di Dalmonte completa la remuntada (partiva da 0-2) imponendosi in Brianza per 78-69. Trinchieri - era quella la Bennet - non può contare sugli infortunati Micov e Shermadini e va con i vari Perkins, Mazzarino, Markoishvili, Leunen, Brunner, Basile e Marconato. Dalmonte replica con Hackett, Hickman, White, Cavaliero e quel Cusin (4 punti, 2/3 al tiro) che stasera si pone di nuovo sul cammino di Cantù.
L’annata seguente si dovrà far ricorso in ben due occasioni allo “spareggio”, con le serie però non più al meglio delle 5, bensì delle 7 partite. Pazzesca gara-7 dei quarti il 21 maggio 2013 al PalaSerradimigni di Sassari (95-97), dopo che la tripla di Sacchetti (papà Meo è sulla panchina sarda) sulla sirena si ferma sul ferro e spinge Cantù in semifinale. È il Banco di Sardegna dei due Diener, di Thornton, Easley, Gordon e Becirovic. È la Lenovo di Ragland, Brooks, Leunen, Tyus, Tabu, Scekic, Mazzarino. Oltre che di Aradori (12 punti) e Cusin (4), stasera avversari.
Anche la semifinale si chiude alla settima, di nuovo con il fattore campo a sfavore: il 7 giugno al PalaTiziano di Roma, l’Acea di coach Calvani (in campo Datome, Taylor, Goss, Jones e Lawal) ha agevolmente la meglio (89-70, era 80-59 al 36’) sulla Lenovo.
L’epilogo in serie A
L’ultima “bella” playoff in serie A è datata 27 maggio 2015 e si consuma al “Taliercio” di Mestre: la Reyer Venezia è affidata a Carlo Recalcati e può avvalersi di Stone, Goss, Viggiano, Peric, Ortner, Jackson, Ress e Aradori (rieccolo...), l’Acqua Vitasnella è nelle mani di Pino Sacripanti e schiera Feldeine, Johnson-Odom, Abass, Shermadini, Gentile, Williams e un certo Metta World Peace, peraltro espulso a 3’ dall’ultima sirena. Ospiti avanti di 8 al 21’, ma gli orogranata escono alla distanza e condannano i brianzoli (88-73).
© RIPRODUZIONE RISERVATA