
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Domenica 10 Agosto 2025
Cantù, un unico precedente che esalta
Basket Quel trascorso incoraggiante dopo la risalita in serie A: subito i playoff e la finalissima di Coppa Italia. Era la stagione 1996-97con la squadra targata Polti. Lombardi coach, Bailey il leader e un bel gruppo di italiani
cantù
Cantù che sta per riassaporare la serie A. Prima d’ora, era accaduto soltanto una volta. Ovvero nell’unica circostanza precedente in cui il club brianzolo era retrocesso in A2 per poi risalire un paio di stagioni più tardi e ritrovare il torneo di pertinenza nel campionato 1996-97.
E allora la curiosità è d’obbligo, vale a dire come si era comportata la squadra brianzola in quell’annata? Partiamo subito dalle conclusioni per poi accennare un riepilogo della stagione. Ebbene, la Polti - quello era lo sponsor nonché presidente, mentre il direttore sportivo rispondeva al nome di Gianni Corsolini - si qualificò ai playoff e raggiunse la finale di Coppa Italia. Niente male, vero? Bene, ora che abbiamo già svelato il finale, andiamo a rileggere la trama.
Innanzitutto va premesso che quel campionato di A1 (si chiamava ancora così, precursore della A odierna) rappresentava il primo dopo l’entrata in vigore della libera circolazione dei lavoratori professionisti all’interno della Comunità Europea (l’attuale Unione Europea) e che in Brianza si doveva pensare anche al secondo straniero poiché nei due anni precedenti al piano di sotto ne era consentito uno soltanto.
Conferme e cambiamenti
Conferma per gran parte del gruppo italiano, da Binotto a Rossini, da Buratti a Zorzolo e per il fuoriclasse americano Thurl Bailey. Salutati, invece, Gianolla, Sonego e Valente, ecco l’inserimento nella rosa del 17enne romano Christian Di Giuliomaria (dice niente questo nome...?), dell’Usa di passaporto italiano John Ebeling e dell’ex stella Nba, Jerry Reynolds. Un autentico talento (38 punti in precampionato al torneo di Grado contro Cincinnati University...), ma fermo da tre stagioni. E dunque, un azzardo.
A completare il quadro, anche Bona, Lapetina, Dalla Vecchia e Della Felba.
L’allenatore è il riconfermato Gianfranco “Dado” Lombardi che “libera” il suo assistente Bruno Arrigoni per chiamare Massimo Magri.
Il debutto in A1 con la quotata Kinder Bologna al Pianella è accompagnato da una sconfitta, con Ebeling che però fa 10/10 al tiro da due punti. Il primo successo matura già il turno successivo a Roma e il bis subito dopo in casa con Reggio Calabria. A seguire, quattro stop in cinque gare, con Reynolds che intanto si infortuna a una caviglia. Cantù torna sul mercato e ingaggia “a gettone” l’americano Chris King. Arrivano due soli successi nelle sei giornate seguenti. Recuperato Reynolds, si molla King. Ma l’ex Nba dura poco perché a metà gennaio viene tagliato (anche per palesi problemi creati nello spogliatoio) e viene ingaggiato Pete Myers. Di lì a breve, ecco anche l’arrivo del francese di colore Ahmadou Keita.
Infilati dalla Benetton
Nel frattempo inizia e si consolida la risalita in classifica sino a chiudere la regular season all’ottavo posto (12 vittorie a fronte di 14 sconfitte), con tanto di biglietto d’ingresso ai playoff.
L’avversaria negli ottavi è la Fontanafredda Siena dei vari Matteo Anchisi, Lucius Davis, Sandro Dell’Agnello, Georgi Glouchkov, Gerard King, Massimo Gattoni, con Cesare Pancotto coach.
Il 25 aprile gara-1 al Pianella vede il successo di un solo punto (81-80) di Cantù. Quattro giorni più tardi, in Toscana nuova affermazione biancoblù e ancora per una sola lunghezza (87-86), con 25 punti Bailey e 22 di Buratti.
Si sbarca così nei quarti di finale dove però la clamorosa Benetton Treviso (Mike D’Antoni in panchina, in campo Bonora, Marconato, Pittis, Rusconi, Sekunda, Henry Williams, Niccolai, Rebraca e Gracis, giusto per capirsi...) - prima in stagione regolare e poi campione d’Italia - non lascia scampo, imponendosi per 3-0 (108-96 e 100-92 nella Marca, 87-84 a Cucciago). In gara-1 26 punti di Myers e 23 di Bailey, in gara-2 24 di Bailey e in gara-3 24 di Myers e 21 di Bailey.
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