
( foto butti)
Basket Alla vigilia della sfida casalinga con Trapani la S.Bernardo Cantù ha mandato a parlare il vice allenatore: «Hanno talento e una chiave sarà la lotta a rimbalzo»
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Dentro i secondi, anzi il secondo. Per una volta – altrove è prassi abbastanza comune – coach Nicola Brienza ha lasciato la scena a Michele Carrea, il suo primo assistente. Al vice è toccato presentare la sfida di domani alle 18.30 che vedrà Cantù sfidare in casa Trapani.
«È una sfida che ci dà due letture – ha detto in apertura il tecnico -: una positiva, ossia la possibilità di giocare nuovamente in casa dopo una vittoria con l’energia e la “confidence” costruita contro Reggio. Dall’altra parte, c’è anche grande rispetto per una squadra e un club in crescita: hanno un roster di primo livello, con giocatori di primo piano, che sa esprimere vari quintetti molto competitivi».
Una sconfitta e una vittoria. Per Carrea è comunque una buona base di partenza: «La prima settimana ci ha dato un messaggio utile, la seconda è stata di crescita nell’attenzione e nel desiderio di fare le cose giuste. Vedo oggi grande continuità con la settimana scorsa: abbiamo gettato le basi per essere competitivi, domenica siamo disposti a farlo con più continuità nell’arco dei 40’. È un campionato con roster lunghi, in cui il livello di intensità è sempre molto alto. Ed è appassionante, bello esserci».
Carrea si aggrappa alle parole di coach Repesa, che ha detto di temere la fisicità di Cantù. Può essere una chiave? «Loro hanno talento distribuito, imporre il ritmo-partita e decidere le linee guida dell’attacco è un fattore che sarà determinante. Sarà una chiave rompere linee del gioco, mettere il corpo e non concedere loro la prima opzione. Altra chiave sarà la lotta a rimbalzo, dove dovremo fare dei miglioramenti».
Anche l’opzione Basile-Ajayi potrebbe essere riproposta: «C’è un piano partita ideale, poi la dinamica della partita dirà se è opportuno o meno farlo. Vediamo, con Reggio ha funzionato, ma non è una soluzione improvvisata: lo pensavamo anche in sede di costruzione della squadra».
Il tecnico spiega poi le prove, apparse un po’ sottotono di alcuni americani: «Bowden ha avuto un fastidio al ginocchio che l’ha condizionato ma ora ha avuto una settimana di continuità. Sneed e Gilyard non credo abbiano bisogno di dare messaggi: hanno disputato una partita solida e consistente, magari non nei 40’. Sneed ha portato tutti al livello di tensione giusta, Gilyard poi potrà raccontare ogni volta una storia diversa: ora va giudicato per il ritmo che darà alla squadra, e credo che l’abbia fatto con qualità per lunghi tratti domenica scorsa».
Vincere contro Reggio ha aiutato a stemperare un po’ la tensione: «Vincere aiuta a lavorare con più attenzione ai dettagli e al focus. Aver ottenuto una vittoria in casa ci ha permesso di avere maggiore serenità, è vero. Ma in serie A, un filo di sana tensione non può mai mancare. Se si abbassa, rischi break complicati da recuperare».
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