«Contro Vigevano nessun esperimento»

Basket Il tecnico Cagnardi è concentrato sulla sfida dell’Acqua S. Bernardo con la Elachem domani a Desio

È stato un gennaio perfetto per Cantù e per chiudere bene la prima fase della stagione servirebbe inaugurare febbraio con una vittoria. Cantù è pronta e al completo per affrontare Vigevano domani alle 18 .

Una sfida che, coach Devis Cagnardi, non esita a giudicare «importantissima». I motivi sono tanti, uno conta più di tutti: la classifica. Perché chiusa la questione Final Four, anche i due punti in palio contro l’Elachem Vigevano hanno un peso specifico altissimo: «Vogliamo consolidarci al secondo posto, tenere lontana Torino che è sempre in agguato. E, come dicono anche i miei giocatori, eventualmente approfittare di qualche eventuale passo falso di Trapani».

«Gennaio un mese perfetto»

Non si presenta agilissima come sfida: «Vigevano sta disputando un ottimo campionato, è stabilmente in zona playoff e ha saputo battere Cantù, Torino e Urania: significa che ha nelle corde la grande partita. Ha poi due americani performanti, una panchina produttiva e, avendo vinto la B, ha un gruppo che lotta insieme. Non dovremo guardare la differenza in classifica: prova e riprova le abbiamo avute due mesi fa a casa loro».

Ma è anche un’altra Cantù, che sta acquisendo giornata dopo giornata più sicurezza in sé stessa. In questa crescita, hanno influito vari fattori: «Gennaio è stato un mese perfetto, con quattro vittorie su quattro, di cui tre in trasferta e su campi non semplici come Torino e Rieti. La differenza l’ha fatta quella a Torino, per l’atteggiamento che abbiamo avuto dopo le due sconfitte in casa che hanno lasciato strascichi nell’ambiente e nella squadra».

«Là ci giocavamo tanto, la stessa qualificazione alle Final Four - aggiunge -. Ma abbiamo approcciato come una squadra vera, con una reazione a un momento non facile. Inoltre, pur non essendo un gruppo omogeneo per età e situazioni personali, sta insieme e lavora bene: questo sarà un punto cardine della stagione».

Insomma, la via sembra quella giusta: «Abbiamo passato una prima fase non semplice, con dentro almeno due-tre campionati, il tutto compresso in tre mesi di lavoro. Abbiamo avuto squilibri e rallentamenti, ma queste difficoltà ci hanno aiutato a diventare un gruppo solido. L’auspicio è che il lavoro delle ultime settimane, che sembra dare i suoi frutti, ci completi in compattezza e costanza: la squadra deve rimanere ancorata al presente».

«Serve performare»

Ecco perché - e non solo per questo - Cagnardi non s’inventerà nulla di strano per questo match: «Non siamo nelle condizioni di fare esperimenti e non è nemmeno la piazza giusta per farne. Serve performare ad alto livello per trovare i nostri equilibri. Più che altro, stiamo gradualmente reinserendo Cesana: sia lui da sé stesso, sia noi da lui, abbiamo bisogno di risposte. Più che esperimenti, direi che serve trarre il massimo da vari quintetti».

Sarà una domenica di verdetti, uno tocca Cantù da vicino nell’altro girone. Chi preferirebbe in semifinale di Coppa Italia tra Fortitudo e Forlì? «Sono squadre diverse, ma ugualmente performanti: più regolare la Fortitudo, più a strappi Forlì. Ci penseremo da lunedì».

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