Cori e sfottò, e in curva spunta Homer

Colore Cinque anni senza Cantù-Milano, un lustro senza la sfida leggendaria che ha attraversato quasi cento anni di storia comune

Cantù

«C’era una volta... il tempo in cui Milano era l’Impero e Cantù il Papato. Poteri in acerrimo conflitto tra loro. I milanesi chiamavano “pretoni” i canturini, ma era soltanto l’invidia di un ascetico rigore, che riecheggiava anche nello sfottò lo scontro tra Fede e Ragione». Lo stralcio dell’editoriale di un monumentale Werther Pedrazzi, maestro di tutti i giornalisti baskettari, regalato sul magazine Biancoblù a tutti i tifosi del PalaFitLine, rende alla grande l’idea del derby. Impero e Papato, ma anche Davide contro Golia, e via discorrendo.

Cinque anni senza Cantù-Milano, un lustro senza la sfida leggendaria che ha attraversato quasi cento anni di storia comune. E, per omaggiarla – in nome dell’immancabile sfottò – la curva canturina l’ha pensata bella. Un gigantesco striscione con Homer Simpson, il famoso cartoon americano gonfio di birra, con un messaggio autocelebrativo: «Milano birra piccola». Cantù beve bene e tanto, Milano ha lo stomachino piccolo. Il tutto circondato da quadratoni bianchi e blu con la scritta autocelebrativa 1990, anno di fondazione degli Eagles. Dall’altra parte, una sessantina di tifosi, poco curvaioli e letteralmente in silenzio.

Atmosfera caldissima ieri sera a Desio. A ogni decisione arbitrale dubbia, una bordata di fischi. A ogni gesto di un giocatore milanese sopra le righe, strepiti e invettive. Clima da derby, ovvio. Altro striscione dalla curva, di ringraziamento a Cantù Next, che diventerà il socio di riferimento del club: «Grazie Cantù Next! Il nostro futuro continua!».

In campo la squadra battaglia, la distanza dall’Impero si assottiglia con il passare dei minuti, fino al sorpasso al 30’, firmato dall’esile macinapunti Green: al 70-69, vengono già i muri.

Sciarpata con grande effigie di Chicco Ravaglia per iniziare l’ultimo quarto di passione. Ma Milano allunga, torna a +10, lo yo-yo canturino si riavvolge fino al -3. Risveglio di Desio con pandemonio annesso. Ma il Re, alla fine, riesce a spuntarla sul Papa.

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