«E ora prendiamoci quest’ultima vittoria. Sì, chiuderla subito»

Nicola Brienza, tecnico di Cantù, accenna anch eal successo in gara-2: «Non siamo stati bravi, ma resilienti»

Il futuro è... domani. Nel senso che il pensiero di Cantù è già alla partita di domani sera che può valere il ritorno in Serie A. L’Acqua S. Bernardo può chiudere la serie a Desio, dopo aver trovato una vittoria pesantissima a Rimini quando ormai non ci sperava più. Nicola Brienza ha un unico obiettivo: prendersi già in gara-3 la vittoria che manca per la promozione. I tre match point sono un regalo che Cantù ha meritato.

«Non la pallacanestro migliore»

«È stata la partita della resilienza - il titolo di coach Brienza a gara-2 -, ma oggettivamente non bella come gara-1. Da parte di entrambe e non si è espressa la migliore pallacanestro. È stata molto fisica e nervosa, ma in una finale è normale. Non siamo stati bravi, ma resilienti. Abbiamo avuto dei momenti negativi in attacco, ma siamo riusciti a rimanere lì. Abbiamo fatto troppe palle perse e, nel primo quarto, concesso alcuni rimbalzi in attacco e, sulle palle vaganti, loro erano molto più attivi di noi. Non abbiamo approcciato bene, da squadra dura, ma abbiamo resistito e, poi, punto su punto e azione dopo azione, siamo riusciti a prendere ritmo».

Il parziale di 25-8 ha tagliato le gambe a Rimini, addirittura il 20-1 nell’ultimo quarto è imbarazzante per la superiorità espressa dalla formazione canturina: «Non ho detto niente di particolare in quei momenti - ha ammesso -. Rimini ha cercato di aggiustare un paio di situazioni tecniche rispetto a gara-1, nel primo tempo loro hanno fatto una partita difensiva importante al netto dei nostri errori. Però, a pensarci bene, anche noi difensivamente abbiamo fatto bene perché comunque abbiamo lasciato a Rimini 66 punti in casa, quindi vuol dire che nonostante un pizzico di superficialità non abbiamo concesso troppo».

«La dedica è per la piccola Rebecca»

«Durante la partita mi sono arrabbiato perché avevo la chiara percezione che, al netto dei meriti di Rimini, c’erano tanti demeriti nostri - ha sottolineato -. In una finale quando lasci così tanto, non va mai bene. Ma il fatto di essere quasi sempre a contatto, di essere legato alla partita, ci ha dato forza. Nonostante tutto non abbiamo mai staccato, ho chiesto ai ragazzi di mettersi insieme negli ultimi 10’ ed è arrivata questa vittoria pesantissima. Abbiamo sistemato qualcosina in termini di rimbalzi difensivi, migliorato il nostro score sulle palle perse rispetto al primo tempo e questo aiuta quando devi vincere una partita così. Una grande vittoria, contro una squadra fortissima e in trasferta».

Il pensiero è a venerdì: «Adesso abbiamo almeno una partita in casa e so che Desio è praticamente sold out: dobbiamo provare a prenderci quest’ultima vittoria che ci manca. Sono sicuro che i nostri tifosi ci daranno le energie mentali ed emotive per provare a chiudere la serie già venerdì». La dedica, invece, è per «una nuova, piccola canturina: Rebecca, la figlia dei nostri fisioterapisti Simona e Federico».

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