Fiducia Bucarelli: «Abbiamo in testa un solo obiettivo»

Uno dei senatori di Cantù ha le idee chiare: «Facciamo la corsa su di noi, senza pensare agli altri. Sappiamo cosa significhi giocare per grandi traguardi»

Il patto di inizio stagione resiste. Un patto che non si sa bene se sia mai stato ufficialmente stipulato, ma che è lì, nell’aria. Perché tra professionisti non c’è bisogno di scrivere nulla. Basta guardarsi negli occhi. Probabilmente, è bastata un’occhiata, una mezza parola, qualche gesto tra i “senatori” della Pallacanestro Cantù per capire che era necessario darsi e dare una scossa a tutta la squadra dopo due sconfitte.

Chissà che non ci sia anche questo, al di là delle oggettive motivazioni tecniche, nella fondamentale vittoria della S.Bernardo a Torino. Una vittoria che ha di fatto blindato, a quattro giornate dal termine della prima fase, il secondo posto e la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia di A2.

Sorride uno dei senatori della squadra, Lorenzo Bucarelli, 25 anni. Ristabilitosi dalla distorsione alla caviglia – e dopo aver giocato contro Trapani e Milano quasi incurante del dolore – il giocatore distribuisce i meriti della vittoria a tutta la squadra: «A prescindere da chi c’era anche l’anno scorso o due anni fa, la verità è che siamo undici professionisti che hanno giocato ad alti o altissimi livelli, e che sanno bene cosa significhi competere per obiettivi importanti. Tutti sappiamo che, in una stagione, si possono anche vivere momenti di difficoltà: quando è così, occorre remare dalla stessa parte».

E, sottolineando il concetto, Bucarelli è arrivato a una sicurezza: «Posso dirlo dopo quasi cinque mesi di lavoro insieme: la volontà di tutti è esattamente questa. Siamo un gruppo di giocatori seri, con un solo obiettivo in testa».

La reazione a Torino c’è stata. La vittoria è stata larga – poteva esserlo ancora di più senza il momento di “relax” finale a risultato acquisito -, dopo due sconfitte consecutive che hanno fatto male.

«Incidenti di percorso», li ha definiti a caldo Bucarelli. Versione che, a freddo, è di fatto confermata: «Sono state due sconfitte diverse. Trapani è una squadra forte, che ha perso solo con noi ed è dura da affrontare e battere. Contro Milano, credo che ci siano più demeriti nostri. Alla fine, il risultato è stato “zero”, quindi dico che prendere qualche “scappellotto” fa bene. Ci siamo rimessi in riga e abbiamo disputato una partita solidissima a Torino».

E sono arrivati due punti importanti nella corsa al primo obiettivo stagionale, la Coppa Italia: «Vero, ma restiamo concentrati su noi stessi. La corsa vera la facciamo su di noi, senza pensare troppo agli altri».

Tra le armi messe in campo da Cantù, c’è stata anche una migliore resa difensiva: «Una difesa più solida, ci ha permesso di avere più chance in attacco, così come un’attenzione maggiore ai rimbalzi. In generale, siamo entrati più concentrati sulle cose da fare: riguardando la partita, salta all’occhio che ci siano stati pochi errori, inoltre siamo stati bravi a rimediare quando c’è stata qualche imprecisione. Allenarsi al completo poi aiuta: l’intensità della palestra, poi la ritrovi in partita».

E la stagione di Bucarelli? «I bilanci personali vanno di pari passo con quelli della squadra. Sicuramente essere una pedina importante a Cantù è una cosa a cui tutti ambiscono. Vivo bene e serenamente, senza mettermi troppe pressioni», conclude.

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