Le trasferte non più un tabù. E con un Basile così si sogna

Fuori casa Cantù ha spesso fatto fatica, ma ora ha vinto sia a Rieti sia a Rimini. E Grant ha un grande impatto

BASKET

E venne l’ora della seconda vittoria consecutiva in trasferta per Cantù. Vittoria a Rieti per chiudere in bellezza la semifinale, vittoria a Rimini per inaugurare al meglio la finale. Cantù si sta ritrovando anche fuori casa, dove il percorso non è stato sempre corroborato dalle vittorie, magari a fronte di buone prestazioni. La doppietta messa a segno ai playoff non è la prima della stagione: era successo alla quinta e alla sesta giornata (Verona-Livorno) e, con Udine di mezzo, con Rimini e Piacenza alla sedicesima e alla diciottesima giornata. Ma, con tutta evidenza, quella messa a segno sull’asse Rieti-Rimini ha un peso specifico enormemente maggiore.

Cantù fa festa (sottovoce e senza troppi proclami) lontano da Desio e lo fa come un diesel, uscendo alla distanza. Con tutti i suoi protagonisti, sfruttati con un minutaggio suddiviso, ma con un Grant Basile sopra le righe. Tutti i tifosi canturini hanno in mente il gran finale a Rieti dello statunitense diventato italiano: con i suoi movimenti e i suoi canestri in area ha regalato a Cantù un supplementare insperato e poi l’ha accompagnata alla vittoria. Una prova da 23 punti in 35 minuti, con 4/10 da due e 3/6 da tre e 11 rimbalzi.

A Rimini in gara-1 ha avuto un impatto fin dall’inizio. È stato il miglior marcatore con 20 punti, ha avuto una valutazione di 26, la migliore della partita. Impeccabile da due (5/5, 100%), preciso da tre con un 2/4 (50%), efficace a rimbalzo (ne ha strappati 8), pur con qualche pecca ai liberi (4/8), ma questa non è una novità. Una performance che gli è valso il premio di “pistolero”, con celebrazione social da parte di Lnp.

Ha saputo colpire nei momenti clou: restano in testa due tiri da tre chirurgici, oltre a una schiacciata in contropiede che ha tramortito i giocatori di Rimini.

Più di tutto, anche dei numeri stessi, Basile in questi playoff sta dimostrando di essere un giocatore universale, che sa trovare sempre la soluzione giusta, indipendentemente dal nome e dalla stazza del suo diretto marcatore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA