Mercato Cantù, Riismaa fa da tappo

Basket A L’estone è ancora sotto contratto e per ora sta rifiutando le destinazioni proposte. Blocca un americano

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Nell’immaginario collettivo (e per collettivo intendiamo staff tecnico e direzione sportiva) là, nel ruolo del 3, c’è ancora una X e non la coppia Riccardo Moraschini/Joonas Riismaa. Perché la Pallacanestro Cantù, che ha le idee chiare fin da poco dopo il ritorno in A, sta facendo di tutto per apparecchiare un quintetto con due italiani (Giordano Bortolani e Grant Basile) e tre stranieri (Jakob Gilyard, la X appunto e Oumar Ballo).

Per ora nove senior

Ma c’è una situazione da risolvere. E che al momento fa da tappo, impedendo di chiudere il roster, visto che la coppia formata da Sandro Santoro (general manager) e Nicola Brienza (allenatore) ha già messo sotto controllo nove giocatori, tra quelli che c’erano e chi è arrivato. Non che ci sia fretta, ma l’augurio della S.Bernardo è quello di chiudere il discorso in tempo perché tutti possano essere qui alla partenza della nuova stagione, fissata per Ferragosto.

Il caso riguarda Joonas Riisma, che ha un accordo in essere fino al 2026, ma che - almeno per il momento - non rientra nei piani dell’allenatore. Sembrava potesse andare a Pistoia, ma l’operazione non s’è chiusa. Poi un paio di altre rinunce a squadre di A2 stanno facendo la differenza. Bloccando, di fatto, il mercato canturino, anche perché quello dell’estone di formazione italiana, “firmato” la scorsa estate subito dopo l’uscita di Stefan Nikolic, è comunque uno dei contratti importanti per la categoria.

Ma la società è al lavoro per trovare una soluzione. La più praticabile, al momento, è quella di allungare l’intesa al 2027 e cedere in prestito l’ala piccola, con la promessa di - in caso di buon campionato - potersi risedere a un tavolo l’anno prossimo e verificare la situazione. D’altronde Brienza, che il giocatore ha già allenato in due occasioni, lo conosce molto bene e sa quello che può dare, avendo anche respirato l’aria della A a Brindisi.

Il gioco delle coppie

Al di là del solito giochino - sempre più rimasto appannaggio di giornalisti e tifosi e meno dei coach - delle coppie, che prevede due giocatori per ruolo, mai come in questa occasione la S.Bernardo ha voluto un roster intercambiabile, con effettivi in grado di occupare più ruoli e mantenere alto lo standard del quintetto.

L’esempio più lampante è quello di Ricky Moraschini, anche se in A avrà forse meno margine rispetto all’A2: è in grado, soprattutto in difesa, di giocare da 2 e da 3 indifferentemente, oltreché portare palla. Stessa situazione, per il ruolo di guardia e ala piccola, di Jordan Bowden, che sul perimetro si presta a essere una delle soluzioni con o senza Bortolani e Moraschini, vista la sua capacità di giocare nei due ruoli.

Tra i lunghi, prendete il caso di Ife Ajayi. L’ultima ottima stagione a Torino lo pone come il backup naturale di Basile, ma la capacità di occupare l’area lo porterà a essere anche una valida alternativa a Ballo e Leonardo Okeke. Si viaggia sulla stessa linea per la scelta in cabina di regia, dove le caratteristiche di Gilyard sono quelle ideali per mantenere alto il minutaggio di Andrea De Nicolao, che di serie A ne ha masticata a chili e che non a caso Brienza ha voluto tenersi stretto anche per la prossima stagione.

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