Moraschini: «Che fisicità. E ora c’è il killer instinct»

Il giocatore di Cantù: «Siamo questi: una squadra lunga, che non ha un solo punto di riferimento. Abbiamo armonia nel gioco»

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«Resettare? Sì, perché nei playoff ogni partita fa storia a sé. Ma dobbiamo anche tenere in considerazione quanto fatto sul campo in gara 1: se questa è la nostra fisicità, credo che andremo lontano». Come per dire: ora siamo questi. È un concetto che Riccardo Moraschini, a cui coach Brienza ha dato i galloni di capitano per via dell’assenza di Baldi Rossi, ha ribadito più volte dopo la vittoria contro Rieti.

In sostanza, quando c’è stato da stringere i denti, quando era necessario fare un saltino, Cantù l’ha sempre fatto: «L’esempio è la Final Four di Coppa Italia. Ci è servita anche per capire cosa occorra per vincere. Mentalmente, tra mille difficoltà, siamo sempre stati compatti: in quelle due partite non ci sono mai stati cali, mentalmente e fisicamente abbiamo retto 40 minuti». Una situazione che si deve ripetere: «In casa ci aiuta tanto il pubblico, ora c’è un “killer instinct” che in campionato ci è mancato».

Sulla sfida contro Rieti, Moraschini si accoda alle parole dei vari protagonisti: «È stata una buona partita, siamo cresciuti dopo un inizio un po’ a rilento. Per noi è importante alzare il livello di fisicità: siamo una squadra lunga, fisica, anche negli esterni. Siamo saliti tanto, già a fine primo quarto e poi abbiamo controllato bene. È stata una partita molto solida, li abbiamo tenuti sotto quota 60 punti e questa è stata la chiave. Vedo molto più meriti nostri, che demeriti di Rieti in questa vittoria».

Ora, serve continuare su questa strada: «C’è armonia nel gioco anche quando il gioco si fa duro: durante la stagione ci sono stati troppi alti e bassi e non siamo mai stati al completo. Ne ha risentito anche l’identità di squadra, cosa che invece ora c’è e la stiamo mostrando. Tutti hanno dato qualcosa: io credo di aver disputato un ottimo primo tempo, poi sono emersi altri protagonisti. Siamo questi: una squadra lunga, che non ha un solo punto di riferimento. Tutti devono e possono dare qualcosa, ognuno con le proprie caratteristiche, dando un contributo alla causa».

Moraschini, dopo un colpo all’anca subìto in gara 5 con Bologna, è sembrato per un attimo a rischio. Ma poteva davvero mancare? «Ho fatto un’ecografia, ma c’è solo un po’ di versamento e un allungamento tendineo, niente di particolare. Questa partita l’avrei giocata anche su una gamba e mezzo. In semifinale, si va oltre. E non è certo l’infortunio più grave che ho avuto nella mia carriera…».

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