( foto walter gorini)
Basket A Il capitano dell’Acqua S.Bernardo Cantù dopo l’ennesima sconfitta lontano da Desio: «La vera chiave è capire come giocano gli altri, specie in casa loro, e provare a impedirglielo»
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«Segnali positivi? Sì, ci sono stati. Ma sappiamo bene che questo ancora non basta». Niente scuse e niente piagnistei. Riccardo Moraschini, capitano della S.Bernardo Cantù, è lucido nella sua analisi. Sono passati alcuni giorni dal derby perso a Masnago contro Varese e c’è un’altra sfida da preparare. Contro la Virtus Bologna, per Moraschini qualcosa di più di una semplice avversaria.
Ma il passo indietro, a domenica, è una premessa necessaria: «Sicuramente è stata una partita diversa dalle altre tre perse malamente in trasferta. Abbiamo iniziato bene, partendo forte e questo già un bel segnale. Se però manca la continuità nella gara, trasferta diventa difficile vincere. E i punti presi sono ancora troppi».
Come provare a invertire la rotta? «Se riuscissimo a gestire un po’ meglio, mettendoci nel ritmo a noi più congeniale e con la personalità vista nel primo quarto, le cose andrebbero meglio. Anche nel finale qualcosa si è visto, siamo tornati a due possessi di distanza negli ultimi minuti».
Ma serve ancora uno sforzo in più lontano da Desio: «Ci sono state delle situazioni che abbiamo letto bene e ci siamo mossi con il giusto spacing durante la partita. Se riusciamo a capire che muovendo la palla, con i nostri “penetra e scarica”, con letture attente, possiamo creare davvero buoni tiri per tutti, con una qualità più alta rispetto a quello che abbiamo costruito a Varese. Perché sono convinto che ci sia del talento nella squadra che si possa sfruttare. Ma la vera chiave è lì: capire come giocano gli altri, specie in casa loro, e provare a impedirglielo».
Non ci sono però grossi rimpianti. Né per la sconfitta contro Sassari, ne per quella a Varese, contro due squadre che Cantù ha rianimato: «Varese non aveva mai vinto in casa e prima o pii doveva accadere: parliamo di una squadra che ha sfiorato la vittoria contro Tortona e contro la Virtus. Sassari l’abbiamo trovata nel mezzo di un cambio di allenatore. Rimpianti nel basket non ce ne sono, a Varese comunque siamo stati spesso sotto: i meriti degli avversari vanno riconosciuti. Ma va invertito il trend in trasferta, su questo non ci piove».
Per Moraschini, è stato il primo derby contro Varese: «Senza gli Eagles c’era un’atmosfera strana. Il palazzo era caldo, ci aspettavano come a una finale. Molto diverso dai derby bolognesi, perché quando ci sono i tifosi ospiti cambia tutto. È stato comunque un bel derby, non vedo l’ora della rivincita a Desio». Derby bello e storico, speriamo di fare ritorno a Desio.
Domenica, a Desio arriva Bologna: «Sarà una partita speciale per me, bolognese e cresciuto nella Virtus. Ho indossato quella maglia tante volte, è sempre bello ritrovarla e giocarci contro. È una squadra di grande prestigio, sono cresciuto con quel mito e l’ho tifata».
In campo, non sarà una sfida semplice: «Dovremo provare a pareggiare la loro fisicità ed essere pronti a giocare la nostra pallacanestro, provando a sfruttare il fattore campo. La Virtus è forte, ma si può anche battere»
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