Radiografia di un’avversaria: Cantù, ecco com’è Rimini

Robinson e Marini, ma non solo. Una squadra che può accendersi in qualsiasi momento

Un girone d’andata da protagonista, con percentuali da tre irreali – poi scese nel ritorno -, chiusura di regular season al secondo posto alle spalle di Udine dopo un ritorno meno esaltante, ma comunque di ottimo livello. Rimini, l’avversaria di Cantù in questa finale playoff, ha poi eliminato Brindisi alla bella ai quarti di finale e Forlì in semifinale, nel derby della Romagna a porte chiuse in gara 4.

Sotto la guida del livornese Sandro Dell’Agnello, la squadra ha sempre proposto un basket molto offensivo, fatto di ritmi elevati e partite ad alto punteggio. Un sistema che ha reso Rimini il secondo attacco del campionato, con 82.2 punti realizzati in media, e la squadra con la miglior percentuale, 39%, nel tiro da tre. A dettare i ritmi di questo attacco è Gerald Robinson. Il play americano è ulteriormente salito di livello nei playoff, con una media di 14.9 punti. Al suo fianco Rimini schiera il fresco vincitore del premio di Mvp italiano della A2: Pierpaolo Marini, autore di 14.8 punti a partita.

Per garantire un equilibrio, è stato scelto un giocatore di impatto fisico come Simon Anumba. Anche il secondo americano del roster, l’ala grande Justin Johnson, è una certezza per questo campionato e si sta ai playof garantendo 11.8 punti e 9.6 rimbalzi di media. Il quintetto di Rimini è stato completato dal centro Alessandro Simioni, ex Cantù, ma ad avere il minutaggio maggiore in quel ruolo è Gora Camara.

Il lungo italo-senegalese è stato capace di confermare i propri numeri anche subentrando a gara in corso, mantenendo una media di 9 punti e oltre 4 rimbalzi durante i playoff. La panchina riminese è infatti una delle più produttive dell’intero campionato, grazie agli esterni Alessandro Grande e Giovanni Tomassini. Nell’ultima finestra di mercato Rimini ha convinto Luca Conti a scendere di categoria dopo cinque stagioni in A, alternativa a Stefano Masciadri nel ruolo di cambio delle ali.

Alessandro Simioni, a Cantù nell’ultimo anno in A, commenta così la finale contro la sua ex squadra: «È una finale che ci siamo guadagnati con merito durante i playoff, nei quali abbiamo affrontato squadre di altissimo livello, vincendo non senza difficoltà. Dovremo mantenere il livello difensivo delle due serie precedenti cercando di limitare giocatori importanti come McGee, Basile e Moraschini. Poter iniziare la serie in casa davanti al nostro pubblico ci darà una grandissima spinta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA