( foto walter gorini)
Basket Nella Cantù che in trasferta non vuole sapere di vincere il rendimento di Basile rischia di diventare un caso
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Nell’hit parade dei luoghi dove un canturino non dovrebbe/vorrebbe mai perdere, Varese è decisamente in vetta. Per distacco. E, invece, a casa di una squadra che arrivava dai sei sconfitte (in sette giornate) di fila, l’Acqua S.Bernardo è incappata nell’ennesima debacle esterna di questo campionato.
E il “cata su” intonato da tutto Masnago brucia maledettamente, sale sulle ferite di un gruppo ancora troppo dottor Jekyll (a Desio) e mister Hyde (fuori dai confini della Brianza). Un inspiegabile comportamento, quasi roba da lettino dello psicologo (e per fortuna a corte c’è un fuoriclasse assoluto che risponde al nome di Samuele Robbioni).
Defaillance tecnica sicuramente, ma anche di testa. E per il momento non basta la cultura del lavoro di Brienzana memoria per porvi rimedio. Se ti lasci scappare due occasioni contro squadre come Sassari e Varese (alla vigilia delle sfide letteralmente “giù in un gerlo”), difficile pensare di fare exploit contro le grandi del campionato.
Un po’ come le nonne che quando, quando volevano darci una svegliata, sottolineavano che “al terzo piatto ti accorgi che è minestra”, coach Brienza ha ammesso che - alla quarta trasferta - quantomeno la squadra ha capito cosa si deve fare. Ci prendiamo il lato ottimistico del tecnico e lo mettiamo via, non prima però di aver sottolineato l’ennesima prestazione sottotono di Grant Basile, talento che va coccolato e recuperato al più presto.
Anche contro l’Openjobmetis, l’italoamericano ha offerto una prestazione impalpabile. Anche in attacco, al cospetto di una squadra, la sua, con più possessi dell’intero campionato. E non capitalizzarli -come accade - è peccato mortale. L’allenatore difende il giocatore e la scelta di affidargli un ruolo chiave: «È alla sua ottava presenza in A, ha una vasta esperienza di A2 che ora deve trasformare in energia positiva».
Per intanto - al contrario di Bortolani, che invece sta viaggiando meglio - gli ha tolto il quintetto, a vantaggio della fisicità di Ajayi e dell’ottimo lavoro, anche e soprattutto in difesa, di Ballo, senza dubbio il più positivo nel lavoro sporco contro gli attacchi avversari.
Quello di Basile, inutile girarci intorno, rischia di diventare un caso, specie se il giocatore continuerà a intristirsi al primo ostacolo, invece che reagire e dare per quello che è il suo rango. Golden boy l’anno scorso, fino alla convocazione nella Nazionale maggiore e il cambio di status da straniero a italiano. Da Basile passerà tanto del futuro di questa squadra.
Qualche perplessità la sta dando pure Jordan Bowden, il migliore nella preseason finito poi in un buco nero che non lo vede brillare in attacco, dove da lui ci si aspetta tanto, e faticare in difesa, non certo la specialità della casa. Inutile gettargli la croce addosso, specie alla vigilia di un miniciclo terribile, ma nel 5+5 scelto da Cantù il fatto che nessuno straniero possa steccare è molto più di un dato di fatto.
Chi lo ha scientemente scelto (Brienza&Santoro) lo difende a spada tratta, convinto di quello che può e potrà dare. Quindi, prima di aprire un processo, che poi quasi mai non lascia strascischi, meglio farlo lavorare e sperare che gli auspici di tecnico e gm trovino conforto nella realtà.
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