Tempo di derby: Cantù affronta Varese

La partita Alle 17 a Masnago l’attesissima sfida che riporta alla mente i grandi confronti degli anni ’70 e 80’. Un match che ha segnato la storia del basket. Per i biancoblù l’occasione di sbloccarsi anche in trasferta

Varese-Cantù, basta la parola. È il derby, forse quello per eccellenza e più sentito da entrambe le tifoserie. Ed è una sfida che ritorna, dopo quattro stagioni, a infiammare la serie A. Una di quelle partite che hanno segnato la storia del basket e delle due società. Decine di campioni hanno vestito le maglie di Varese e Cantù, un tempo autentiche dominatrici della serie A e in Europa, “mediaticamente” è una partita che attira sempre. A maggior ragione dopo una lunga astinenza.

Senza mezze misure

Oggi – palla a due al palazzetto di Masnago alle 17 – bisogna fare i conti con una realtà un po’ diversa rispetto ai gloriosi anni ’70 e ’80, ma che non cambia di fatto la sostanza. Il derby è il derby, sia che valga per il primo posto, sia per evitare la retrocessione. Una sfida senza mezze misure, in cui la classifica conta, ma conta anche il contorno. Soprattutto l’aspettativa, oltre all’adrenalina in campo e sugli spalti, fattore questo che mancherà, perché con il settore ospiti chiuso, non ci potranno essere tifosi canturini sugli spalti.

Per Cantù, il ritorno del derby consegna anche la certificazione in ceralacca del ritorno al piano superiore. Non era una delle sfide più attese, una delle tante mancanze degli anni di A2? Eccolo servito. E, immaginando il campionato come un grande albero di Natale, per Cantù la sfida odierna a Masnago sarà il primo giro di bocce appese, la prossima partita interna contro la Virtus Bologna l’occasione per mettere le ghirlande, mentre nell’altro derby con Milano del 20 dicembre si piazzerà – gran finale prenatalizio – il puntale per completare l’opera.

Ma Varese chiama e sarà una partita complicatissima per Cantù. Varese ha già cambiato pelle, si è rinforzata e, dopo un breve periodo di rodaggio con la formula del “6+6”, punta decisamente alla vittoria per riprendere quota dopo sei sconfitte consecutive. Varese non ha ancora vinto in casa, Cantù mai in trasferta e questo è un fattore da non trascurare. La squadra è attesa questa volta a un passo in avanti. Lo chiedono un po’ tutti: l’idea è che fuori casa si possa anche perdere, ma provando a competere e a fare fino in fondo ciò che si prova in settimana. E questo finora non è mai successo lontano da Desio.

Scintilla

Si aspetta quindi la scintilla – sono parole di coach Brienza – per dimostrare anche fuori casa il valore di una squadra che in casa ha saputo vincere tre partite su quattro. Che non è affatto male. La classifica – provando faticosamente a togliere tutti i significati emotivi legati al derby - è il vero focus della partita. «Non si vince una coppa e non si retrocede dopo questa partita», ha saggiamente ricordato Brienza. Ma Cantù, oltre al benefico effetto psicologico ed emotivo della prima vittoria fuori casa, battendo Varese scaverebbe un primo solco dai cugini biancorossi, portandosi a +6. In caso contrario, Varese si avvicinerebbe ma non raggiungerebbe Cantù.

In ogni caso, tutti i giochi resterebbero ancora aperti. Ma vuoi mettere andare avanti dopo una vittoria nel derby?

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