«Trapani è dominante e gioca pure bene. Ma Cantù è pronta»

Basket A2 Coach Devis Cagnardi introduce la sfida: «La fisicità un fattore, così come la gestione dei nervi. Le squadre attrezzate per il salto in A sono più di due»

«Arriva Trapani, una squadra che sta dominando meritatamente: oltre alle vittorie sta anche esprimendo una bella pallacanestro, con dieci effettivi altamente performanti. Niente di nuovo per noi: le chiacchiere stanno a zero, queste partite si giocano per vincerle, indipendentemente da chi c’è o no». Coach Devis Cagnardi racchiude il succo del big match di domani sera - alle 20.30 al PalaFitLine di Desio - in poche parole.

«Dimostrare unità»

Ma è sfida tra seconda e prima, una delle poche partite che accende la tifoseria e tutto merita un’analisi. Che arriva.

«Innanzitutto - dice il tecnico canturino - c’è tutta la gioia di poter giocare una partita così importante davanti al nostro pubblico, che sarà caloroso come sempre e ancora più numeroso. Chi vincerà? La squadra sarà pronta a una battaglia fisica per 40’, dimostrando costanza. Magari ci sarà un punteggio alto, perché si sfidano i primi due attacchi della A2. Certamente la fisicità sarà un fattore, così come la gestione dei nervi e delle emozioni potranno fare la differenza. Dovremo dimostrare unità e, in caso di difficoltà, reagire come squadra e non come tante belle e buone individualità».

Se per Trapani la sconfitta all’andata determinò una svolta, perché dopo quel ko la squadra di Parente non ha più perso e ha sempre vinto con distacchi importanti, Cagnardi non vede “svolte” in vista per Cantù: «Siamo ben avviati in questo campionato, certo occorre limare qualche difetto. Noi come squadra stiamo trovando il nostro equilibrio, stiamo costruendo il nostro vissuto, per creare un’identità unica da cui attingere nei momenti di difficoltà».

Dal punto di vista tecnico - infortunio di Bucarelli a parte -, aver ritrovato Cesana e Baldi Rossi è un toccasana: «L’equilibrio si trova giocando, noi siamo riusciti a trovare situazioni in cui siamo stati da subito a nostro agio, siamo stati efficaci ed efficienti anche quando non eravamo al meglio. Ed è anche successo, un paio di volte, anche di vincere giocando male. D’ora in poi sarà tutto meno facile, ma avremo più energie e forze».

C’è sempre da sistemare quel problema con le squadre “piccole”: «Abbiamo giocatori di personalità, che hanno dimostrato spesso di saper reagire alle difficoltà. Credo che le sfide di alto livello esigano non solo emotività, ma anche determinate caratteristiche. Noi forse siamo mancati talvolta nell’adeguarci a un’altra pallacanestro, quella che propongono squadre che mettono di fronte a difficoltà tecnico-tattiche differenti».

«Pronti e quadrati alla fine»

Cagnardi non ha la stessa sicurezza di Valerio Antonini, il presidente di Trapani, che prevede Cantù e Trapani insieme in A: «Antonini dice quel che pensa, senza remore, che è anche una caratteristica positiva. Io parlo per me, e sostengo che noi si debba pensare a una partita alla volta. Le squadre attrezzate per il salto secondo me sono più di due, ma noi siamo focalizzati solo sul nostro percorso. L’auspicio è che ci porti alla fine pronti e quadrati».

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