Venezia-Cantù, un affare di famiglia

Basket Si riparte dopo la sosta e la S.Bernardo fa tappa in Laguna per una partita non certo semplice

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Cantù a Venezia per provare a cambiare la rotta e a cancellare quel fastidioso zero alla voce “vittorie in trasferta”. Chiaramente, non sarà l’occasione più comoda per farlo, dal momento che i lagunari sono nel ristretto gruppetto (Brescia, Trapani e Cremona) di elette che, in casa propria, non ha ancora conosciuto l’amaro sapore della sconfitta.

Tentativo

Ma perché non tentarci? Oggi alle 17 al PalaTaliercio – arbitri Valzani di Taranto, Marziali di Roma e Miniati di Firenze – la S.Bernardo dovrà provare ad andare un po’ oltre i propri limiti. Limiti che potrebbero essere stati in qualche modo limati in questi quindici giorni di pausa, storicamente un momento di grande riflessione e di lavoro per tante squadre. C’è chi ha cambiato pelle (come Varese e Treviso), chi sta per implodere (Trapani) e c’è chi ha approfittato come Cantù e tante altre della mancanza di impegni ufficiali per stare in palestra, metter giù la testa e concentrarsi con grande attenzione sulle cose che funzionano meno e perfezionare quelle che riescono meglio.

La prova dei fatti però sarà questo pomeriggio, in un palazzetto non facile, con qualche emozione che potrebbe emergere. Come quella dell’ex capitano orogranata, Andrea De Nicolao, per sette stagioni consecutive nel roster di Venezia. Tra l’altro – ma non è certo la prima volta che accade – si confronterà contro il più giovane fratello Giovanni. E chissà se, dall’altra parte, almeno Nikolic (tre anni da protagonista a Cantù in A2) sarà emotivamente coinvolto nella sfida, dopo essersi ritagliato un ruolo in A.

Resta il fatto che Venezia è una squadra rodata, forte, che perde pochissimo e che ha statistiche di squadra importanti, praticamente in tutte le voci.

«Proveremo a dare fastidio, a sporcare la partita», ha detto in presentazione coach Nicola Brienza. Parafrasando involontariamente il collega calcistico Cesc Fabregas che, qualche chilometro più in là a Mozzate, presentando la sfida a San Siro contro l’Inter, spiegava che il suo Como avrebbe dovuto fare come le zanzare.

Attenzione

E come Cantù potrà rendersi fastidiosa al cospetto di Venezia? Prima di tutto, cercando in generale di non uscire mai dalla partita, un po’ come fatto contro Bologna nell’ultimo turno. Provando a confermare i progressi visti a rimbalzo, per darsi anche chance in contropiede, il terreno su cui Cantù si trova più a suo agio. L’attenzione non dovrà mancare anche sulle palle perse, dato che resta sempre un po’ altino nelle statistiche canturine.

È chiaro a tutti che Venezia è una montagna altissima da scalare. Vietato però sentirsi battuti in partenza. Riuscire a centrare il colpo grosso in Laguna sarebbe poi il miglior viatico per affrontare un dicembre da incubo, con lo scontro diretto a Treviso di domenica 14, il derby in casa contro Milano di sabato 20 e la trasferta a Napoli di domenica 28 che chiuderà il 2025 di Cantù. Forse è davvero meglio fare come ogni buon allenatore maniavantista predica, in ogni sport: pensare una partita alla volta.

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