Una Briantea da record. Quel palazzo sempre pieno

La Unipol gioca ogni partita con i sold out. Galimberti: «Dedicato a Marson»

BASKET IN CARROZZINA

La prima gara della finale playoff tra Unipol Briantea84 e Porto Torres chiude di fatto la stagione 2024/2025 del PalaMeda con la serie che si sposta ora in Sardegna.

Il ritorno e l’eventuale bella si giocheranno infatti sabato 17 e domenica 18 maggio a Porto Torres. Nel successo di sabato 10 maggio il club brianzolo ha registrato l’ottavo tutto esaurito stagionale all’impianto di Meda su 12 gare casalinghe disputate.

Numeri alla mano, in questa stagione 12.455 appassionati hanno tifato Briantea84 nelle gare casalinghe. Numeri importanti.

«Quando rivedo le foto di sabato sera non posso non pensare ad Alfredo Marson - spiega Silvia Galimberti, direttore e responsabile di Briantea84 -. Quella di avere il palazzetto pieno era la sua ossessione: mi ricordo le continue telefonate per chiedermi “quanti siamo sabato?”. Erano gli anni in cui, effettivamente, gli spalti non erano così affollati, era l’inizio di tutto questo percorso, più di 15 anni fa. Ma lui sapeva che portare pubblico alle nostre partite era un pezzo fondamentale del nostro lavoro: serviva, e serve tuttora, per dare dignità a uno sport che vale. Oggi possiamo dire che venire al PalaMeda per vedere una partita è considerato “cool”, uno spettacolo che piace». Merito dell’impegno del club fondato da Marson nel diffondere la cultura paralimpica sul territorio.

«Tutto questo, però, è il frutto di un lavoro estremamente impegnativo e strutturato, quello che ci porta ogni anno a incontrare oltre 4.000 giovani in scuole, oratori e società sportive - conclude -. La cultura sta cambiando ma non in maniera così netta e la strada è ancora parecchio lunga. Lo sport paralimpico, un po’ come tutti gli sport minori, ha bisogno di azioni di coinvolgimento costanti per trovare la luce. È un lavoro bellissimo, tra l’altro ricco di soddisfazioni che non sono misurabili: quegli occhi attenti, il tifo a squarciagola, la corsa sul campo a caccia di autografi, sono emozioni che non hanno prezzo e ci spingono a spostare sempre più in là l’asticella».

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