Calcio Femminile / Como cintura
Venerdì 19 Dicembre 2025
Buon Natale felice per il Como Women. Tra sogni Champions e cuore di mamma
Calcio donne Festa frizzante per la squadra protagonista nel campionato di serie A
como
«Questo è un gruppo troppo unito. È nella mia filosofia: tra un talento puro ma non capace di integrarsi e una giocatrice disposta a tutto per la squadra, scelgo sempre quest’ultima».
C’è da crederci se a dirlo è Miro Keci, direttore di Como Women. L’architetto del miracolo Como Women, capace di guardare tutti negli occhi in serie A.
Gruppo
L’ennesima dimostrazione di quanto le ragazze stiano bene insieme nella Festa degli auguri al tradizionale covo del Terzo Crotto di Cernobbio. Lo leggi negli occhi di Alexandra Chidiac, l’australiana che, microfono in mano, lancia il karaoke al mixer.
Lo vedi negli sguardi delle tre “bimbe” della Primavera, che in questo contesto nemmeno ti accorgi abbiano sedici milioni e mezzo di follower di Alisha Lehmann. Da queste parti di differenze non ce ne sono.
Tutti concentrati verso l’obiettivo. Lo dice il presidente Stefano Verga, nel suo sintetico efficace messaggio di auguri: «Abbiamo allargato i nostri sogni con questa proprietà». Lo fa capire Victoire Cogevina - cofondatrice di Mercury/13, il fondo che detiene le quote di maggioranza del club – quando con orgoglio svela di aver gioito alla vista del brand Como Women nel bel mezzo delle corazzate della Premier. Indica la strada il Ceo Nicola Verdun ricordando «che uniti si vince sempre».
Le ragazze – dalle veterane Giulia Rizzon e Miriam Picchi alla sorpresa Nadine Nischler e alle azzurre Astrid Gilardi e Matilde Pavan – hanno capito in che diavolo di società siano capitate, quando la donna possa valere al pari dell’atleta e la bellezza di competere pur essendo un club indipendente e non emanazione di una società maschile di vertice.
Ma a Natale, si sa, si è tutti più buoni e il momento di maggiore tenerezza è quando una campionessa indiscussa come Alia Guagni – una stagione in maglia Como Women l’anno scorso prima dell’addio al calcio – scelga la festa delle ex compagne per una rimpatriata e per l’annuncio del sesso della sua primogenita nel bel mezzo di tante lacrime di gioia e dell’applauso di giocatrici, tecnici, staff, dirigenti e sponsor.
Proprio Guagni ha parlato a lungo con Rizzon e Picchi, quasi a volersi sincerare delle convinzioni di un gruppo che sta facendo benissimo, che è davanti a tante big e che costituisce la rivelazione del campionato.
«Porto la squadra in Champions e smetto», si lascia scappare la confidenza Stefano Verga senza farsi sentire troppo. E fa sul serio, come è nel suo costume.
Obiettivi
E vederlo pronunciare queste parole, impensabili solo qualche anno fa quando da pioniere del calcio femminile si prese del folle, fa un certo effetto. L’impressione, netta, è che Verga e Como Women alla Champions facciano davvero l’occhiolino e che lo stesso presidente, nel caso così in alto ci arrivasse davvero, una partita – prima di mollare – se la possa concedere. Magari proprio in uno di quei templi della Premier League, della Liga o della Ligue 1.
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